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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Informazione Corretta Rassegna Stampa
16.05.2025 L'odio antico antiebraico sommato all'odio moderno woke: una miscela esplosiva
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 16 maggio 2025
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «L'odio antico antiebraico sommato all'odio moderno woke: una miscela esplosiva»

L'odio antico antiebraico sommato all'odio moderno woke: una miscela esplosiva
Commento di Deborah Fait 

La violenta accoglienza della cantante israeliana Yuval Raphael a Basilea, in Svizzera. Non è un caso isolato e anche sui social la violenza contro di lei, con toni antisemiti, aumenta. Perché è frutto di una campagna di odio contro Israele. Meno male che almeno dal Vaticano arrivano segnali di riconciliazione.

Arrivano buoni segnali dal Vaticano. Proprio nel giorno del compleanno di Israele, il 14 maggio, sono state rese pubbliche le prime buone notizie dall'elezione del nuovo Papa. Dopo le tensioni e i tanti problemi causati dal gesuita Bergoglio, arriva finalmente un Papa che intende ricucire i rapporti, che sorride agli ebrei con volto sincero non con penosi tentativi di smorfie acide, che li vuole alla cerimonia del suo insediamento come fratelli non fratellastri da offendere, umiliare e odiare. Inutile negare che il Papa di Roma è la persona più importante del mondo e che ogni suo atteggiamento, ogni sua parola, hanno un'enorme influenza sui 2 miliardi  e mezzo di cristiani. Leone XIV ha finalmente parlato degli ostaggi,e lo ha fatto a voce alta, ben scandita, non con un borbottio incomprensibile alla fine di un discorso imperniato su un genocidio inesistente.  Il 18 maggio avrà luogo l'insediamento ufficiale del Pontefice con la messa che segnerà l'inizio del suo pontificato. Alla cerimonia sono invitati il Rabbino capo Di Segni e la presidente della Comunità ebraica Noemi Di Segni, inviti fatti con lettera personale di Papa Leone dove si impegna a rafforzare il dialogo tra ebrei e  cristiani. Per fortuna si torna indietro, all'epoca di Papa Woytila e, prima di lui, a Papa Roncalli e si potranno recuperare i rapporti distrutti da Bergoglio con i suoi imbarazzanti musi lunghi durante la visita in sinagoga, a Roma, nel 2016, e i suoi salamelecchi a tutto ciò che era islam, terrorismo compreso. Bergoglio non c'è più e tutti speriamo in tempi migliori. Ma lasciamo stare il Vaticano, Papi, preti e rabbini e torniamo nel mondo violento dell'odio antisemita che questi giorni di esprime al suo peggio in Svizzera, a Basilea, dove ha luogo l'Eurofestival. Centinaia di persone sono scese in piazza per protestare contro la partecipazione di Israele all'Eurovision Song Contest. Bandiere palestinesi dappertutto, gesti di sgozzamento a Yuval Raphael, la cantante sopravvissuta ai massacri del Nova Festival da parte dei nazipalestinesi.

I commenti sui social sono altrettanto feroci e crudeli. Siccome Yuval ha risposto agli insulti e alle minacce, facendo il segno del cuore con le dita, c'è chi scrive "mettiti i cuoricini in quel posto", chi insulta addirittura il suo essersi salvata perchè finita sotto i cadaveri di amici morti ammazzati e scrive "vogliono farci pena mandando una sopravvissuta a cantare".

L'odio antico e indistruttibile, esploso in tutta la sua crudezza quasi due anni fa, è diventato luogo comune, nessuno si sente in colpa, come dovrebbe essere, perchè odia un intero popolo, anzi odiare Israele è diventato un moto d'orgoglio. I mascalzoni che scrivono sui social e che manifestano per strada, si sentono buoni a odiare chi combatte i moderni nazisti palestinesi perchè loro li considerano vittime innocenti della perfidia ebraico/sionista. "A Gaza non ci sono innocenti" affermano tutti gli ostaggi finora  liberati  che hanno provato l'esperienza di essere torturati e malmenati da tutti i "civili" che a Gaza li avvicinavano, persino dai bambini . No, non c'è un solo innocente a Gaza, e ora persino Hamas ammette che il 72% delle vittime della guerra sono uomini combattenti riducendo così enormemente il numero della vittime civili, dando così ragione ai generali americani e britannici che da mesi continuano a dire che questa di Gaza è la guerra urbana con il minor numero di vittime  tra i non combattenti. Ma l'odio è odio, quello che permette al movimento più antisemita italiano, il 5 Stelle, di esporre la bandiera palestinese fuori dalle proprie sedi, un insulto inconcepibile alla civiltà. L'ultimo grido della retorica è "stanno morendo di fame" e non è vero. A Gaza non se ne vede uno magro più del dovuto, i bambini sono belli pasciuti. Ma hanno mai visto un bambini del Sudan? Non gliene frega niente agli italiani dei bambini scheletrici del Sudan? Non c'è mica Israele nelle vicinanze. Allora io voglio che qualcuno di tutti quei sepolcri imbiancati che urlano insulti contro Israele mi dica, dati alla mano, quale paese in guerra ha mai rifocillato le popolazioni del paese nemico e aggressore! Mai! Eppure nessuno ha mai apprezzato che Isaele abbia portato Tir di vettovaglie dentro Gaza fino a marzo, pur non essendo tenuto a farlo. E nessuno ha detto forte e chiaro che i Tir venivano requisiti da Hamas che non proferiva parola sulla liberazione degli ostaggi ancora prigionieri, al buio e incatenati dentro gabbie, come ha raccontato Edan Alexander ultimo e unico ad essere liberato. Come al solito Israele viene condannato, diffamato e demonizzato qualsiasi cosa faccia e ai palestinesi si perdona e giustifica tutto. Non è solo capacità di fare propaganda da parte dei nazipalestinesi, allievi di Goebbels, in nome del motto "dì una bugia mille volte e diventerà verità", è  l'eterno insopprimibile odio antico contro gli ebrei cui va aggiunto l'odio moderno contro l'Occidente, contro l'uomo bianco della sottocultura woke che sta distruggendo la nostra civiltà.

Deborah Fait
Deborah Fait


takinut3@gmail.com

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