Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Riad, lunedì vertice Usa-Russia. Zelensky: più pressione su Putin Cronaca di Paolo Brera
Testata: La Repubblica Data: 21 marzo 2025 Pagina: 8 Autore: Paolo Brera Titolo: «Riad, lunedì vertice Usa-Russia Zelensky: più pressione su Putin»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 21/03/2025, a pag. 8, con il titolo "Riad, lunedì vertice Usa-Russia Zelensky: più pressione su Putin" l'analisi di Paolo Brera.
Paolo Brera
Secondo round di colloqui fra Usa e Russia in Arabia Saudita, dopo la telefonata fra Trump e Putin. Vediamo, adesso, se il presidente americano farà pressing sui russi, per farli smettere di combattere. Oppure, come si teme, cederà a tutte le loro richieste.
Saranno le porte scorrevoli di Gedda, lunedì, a dirci se dopo tre anni e un mese di guerra con minacce di escalation avremo imboccato la via di un raffreddamento del conflitto, cominciando dalle infrastrutture energetiche e civili: purtroppo gli umani verranno dopo. A tre anni dal fallimento del negoziato di Istanbul, russi e ucraini tornano al tavolo con seduta alternata o forse parallela, è lo stesso Zelensky a dire ai giornalisti di non saper quale sarà la formula. Li accoglieranno i mediatori americani e gli ospiti che mettono casa, i sauditi.
Le premesse non sono incoraggianti: mentre scriviamo decine di droni volano su Odessa, ed esplosioni sono già segnalate in varie regioni. Dopo il colloquio telefonico tra Putin e Trump, la Difesa russa avvertì che il Cremlino «ha dato ordine di cessare gli attacchi a energia e infrastrutture»; ma i russi hanno distrutto le sottostazioni elettriche di Sloviansk e Kramatorsk, poi hanno centrato due ospedali a Sumy. Mercoledì notte hanno spedito 21 droni a Kropivnytskyi, sulla base della 17esima unità di supporto tecnico dove si fa manutenzione degli aerei da combattimento; ma l’attacco ha ferito anche 4 bambini: «Eccolo il cessate il fuoco di Putin. La Russia prova gran piacere nell’attaccare i civili», denuncia l’eminenza grigia di Zelensky, Yermak.
A scanso di equivoci, il presidente presenterà «una lista delle infrastrutture civili» da salvaguardare. È evidente quanto sia complesso passare dagli annunci di principio agli accordi. Intanto i droni ucraini hanno centrato la base aerea Engels-2 nella regione russa di Saratov, a 700 chilometri dal confine: è una struttura chiave per l’aviazione strategica russa, ma è stato colpito anche un deposito di greggio. Il cessate il fuoco energetico è come non ci fosse.
Il corridoio di Gedda è strettissimo. Kiev è in difficoltà sul terreno e ha cronica mancanza di fanti: dopo la ritirata in disfatta dal Kursk mantiene una sottile fascia di Russia occupata, mentre i russi cercano di liberare la regione e battono a tamburo con artiglieria, droni e bombe plananti le comunità a nord di Sumy.
In questo quadro fosco, ieri Zelensky ha parlato all’Europa in Consiglio a Bruxelles. «Nonostante le parole di Putin, nulla è cambiato», dice, dunque «è necessario che il sostegno cresca» su «difesa aerea, assistenza militare e stabilità complessiva ». Chiede 5 miliardi di aiuti immediati e «investimenti nella produzione di armi in Ucraina e nei vostri Paesi ». Impartisce lezioni alla Ue che «deve avere modo di impedire ad alcuni membri di bloccare ciò che è necessario per tutti», il riferimento è all’Ungheria di Orbán. E dice che L’Europa «ha bisogno di indipendenza tecnologica nella produzione di armi» e «tutto deve essere prodotto qui». Infine ammonisce a non allentare le sanzioni: «Putin fa richieste inutili per prolungare la guerra. Dobbiamo continuare a premere».
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