Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
La realtà è più forte della propaganda Editoriale di Mario Sechi
Testata: Libero Data: 25 febbraio 2025 Pagina: 1 Autore: Mario Sechi Titolo: «Grandi e piccoli. Trovate la differenza»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 25/02/2025, a pag. 1 con il titolo "Grandi e piccoli. Trovate la differenza" l'editoriale di Mario Sechi.
Mario Sechi
Giorgia Meloni, al di là della propaganda negativa, sta dimostrando di avere ottime capacità di leadership. In un momento in cui Europa e Usa si stanno allontanando, riesce a farsi stimare da entrambe le parti. Teniamocela stretta.
Come si misura la grandezza di un leader? Dai fatti, contano soltanto i fatti, non le chiacchiere degli avversari né i complimenti interessati, ma la cronaca delle cose che accadono. Anno 2025, lunedì 24 febbraio, cronaca della giornata di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei ministri: riunione del G7 sulla crisi in Ucraina; telefonata di complimenti e primo scambio di vedute sullo scenario europeo con il vincitore delle elezioni in Germania, Friedrich Merz; vertice con il leader degli Emirati Arabi Uniti, Mohamed bin Zayed Al Nahyan, per la firma di accordi economici del valore di 40 miliardi di dollari; Consiglio dei ministri in cui Meloni rinvia il provvedimento sulle bollette perché lo vuole migliorare rispetto ai bisogni delle famiglie italiane; sondaggio Swg sui consensi dei partiti dove Fratelli d’Italia, dopo due anni e mezzo di governo, è oltre il 30 per cento; dulcis in fundo, chiusura della giornata con il botto, conferenza stampa di Donald Trump e Emmanuel Macron nello Studio Ovale a Washington, con il presidente degli Stati Uniti d’America che decide di rimarcare «la leadership molto forte» di «Giorgia». Immaginate la faccia di Macron mentre l’uomo più potente del mondo parla così della premier italiana. E provate a dare una “pittata” all’espressione di Elly Schlein e di Giuseppe Conte e di tutti gli altri aspiranti leaderini dell’opposizione in questa giornata. La realtà è più forte della propaganda, Meloni è una professionista come non se ne vedevano da tempo, è del mestiere, ha mangiato fin da piccola «minestra e politica» (conio di Francesco Cossiga), e questo la rende diversa, temprata, naturalmente non infallibile, ma di gran lunga una delle figure più brillanti dello scenario internazionale. Governare è difficile, in questi tempi lo è ancor di più, ma gli italiani sanno che Meloni e il centrodestra sono una garanzia di stabilità. Niente colpi di testa, non c’è nessuna avventura, come cantava Lucio Dalla, «l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale».
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