Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Trump ha archiviato la formula 'Due popoli, due Stati' Editoriale di Mario Sechi
Testata: Libero Data: 08 febbraio 2025 Pagina: 1 Autore: Mario Sechi Titolo: «La rivoluzione americana e quella di Roma»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 08/02/2025, a pag. 1 con il titolo "La rivoluzione americana e quella di Roma" l'editoriale di Mario Sechi.
Mario Sechi
Donald Trump e Giorgia Meloni formano una nuova alleanza di governi pronti a rivoluzionare la politica estera occidentale. Ferri vecchi e pericolosi, antisemiti, come la Corte Penale Internazionale, dovranno essere archiviati.
Nell’Europa sonnambula, Giorgia Meloni ha colto l’onda e la cavalca: gli Stati Uniti con Donald Trump non sono più una potenza che cade sulla scala dell’Air Force One, sono tornati ad essere una forza trasformatrice del mondo.
I cambiamenti politici e sociali arrivano come uno tsunami quando altre istituzioni perdono il contatto con la realtà e il popolo non crede più in quello che dicono, fanno, predicano. È il momento della caduta degli dèi, si sta sgretolando un ordine mondiale che non regge più di fronte alle sfide del presente.
Ieri e oggi s’intrecciano. Tra il 1944 e il 1951 gli Stati Uniti costruirono gli accordi di Bretton Woods, le Nazioni Unite, la Nato, il trattato di sicurezza tra Giappone e America. Siamo entrati in un’altra puntata del romanzo occidentale e, ancora una volta, è l’America a innescare il cambiamento. Meloni ha costruito un rapporto con Trump, la premier è una figura chiave nell’Ue, il filo tra Palazzo Chigi e la Casa Bianca è diretto.
L’Onu e la Corte penale internazione sono organismi falliti, il destino dell’Europa non passa dal Palazzo di Vetro dove ballano satrapi e antisemiti; la sicurezza dell’Italia non dipende da un tribunale squalificato con sede a l’Aia. Il futuro dell’Italia è nel rapporto con Washington, così il governo Meloni crea e rafforza una rete di alleanze che si estende dall’Atlantico al Mediterraneo, fino all’Indo-Pacifico. La partenza è impressionante: Trump incontrerà Zelensky e parlerà con Putin; ha ricompattato il governo di Israele su Gaza e archiviato la formula “due popoli, due Stati”; ha incontrato il premier del Giappone e avvisato la Cina; firma ordini esecutivi che smontano la rovina della cultura woke. I democratici sono a pezzi, l’Europa incipriata dei tribunali e della buoncostume delle idee balbetta. L’Italia con la vittoria elettorale di Meloni ha anticipato i tempi e se Trump è l’America, allora noi stiamo con l’America.
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