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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Libero Rassegna Stampa
24.01.2025 Trump cambia il mondo
Editoriale di Mario Sechi

Testata: Libero
Data: 24 gennaio 2025
Pagina: 1
Autore: Mario Sechi
Titolo: «Un suicidio pensare di «resistere a Donald»»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 24/01/2025, a pag. 1 con il titolo "Un suicidio pensare di «resistere a Donald»" l'editoriale di Mario Sechi.


Mario Sechi

Trump, nel suo discorso a Davos, mette il turbo al cambiamento. L'UE resta al palo, resistendo a cambiamento. Se il suo motto è "resistere a Trump" perderemo la competizione. La Meloni è una delle poche che ha capito che si deve trovare il modo di cooperare con la nuova America.

La distanza che separa l’America di Trump dall’Europa di Ursula von der Leyen è gigantesca non tanto per i programmi (che potrebbero convergere su molti punti), quanto per le idee, la mentalità e l’energia con cui vengono affrontati i problemi che sono comuni a tutte le democrazie. Sergio Marchionne dopo aver incontrato Trump mi disse, «è un game changer», un uomo d’azione che incontra un altro uomo d’azione parlano la stessa lingua, il problema è che in Europa si producono montagne di regole, ma di azione se ne vede poca. Gli Stati Uniti d’America, diceva Winston Churchill, sono una potente macchina a vapore che quando entra in azione è inarrestabile, questo è uno di quei momenti, la seconda presidenza Trump chiude un’epoca e ne apre un’altra.
L’altro ieri Emmanuel Macron e Olaf Scholz si sono incontrati e le loro parole sembravano quelle di due damerini che mangiavano croissant alla crema mentre là fuori infuriava la battaglia. Se la parola d’ordine dell’Europa è quella di “resistere a Trump”, allora tanti auguri perché durerà poco; se invece a Bruxelles e dintorni penseranno a come cooperare con gli Stati Uniti, forse si aprirà anche per noi una nuova era. L’Europa non ha una strategia industriale, ha una politica estera fallimentare, il fianco orientale esposto ai missili balistici della Russia e il Mediterraneo aperto a ondate migratorie e terrorismo. Giorgia Meloni tutto questo lo ha ben chiaro, il rapporto con gli Stati Uniti per Roma e per Bruxelles è un vantaggio e se l’Europa dovesse affondare (cosa che non si può più escludere, è crollato l’impero romano, figuriamoci l’Ue) almeno noi avremo una scialuppa di salvataggio.

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