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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Il Foglio Rassegna Stampa
21.11.2024 Lodi del Papa all’Iran
Editoriale del Foglio

Testata: Il Foglio
Data: 21 novembre 2024
Pagina: 3
Autore: Redazione de Il Foglio
Titolo: «Mancavano giusto le lodi papali all’Iran»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 21/11/2024, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Mancavano giusto le lodi papali all’Iran".

L'Iran, un bel problema anche per il Papa | Il Foglio

Dopo la richiesta di indagare sul genocidio a Gaza, altro colpo a Israele, il pontefice non capisce che questo atteggiamento non avvicina la pace, anzi l'allontana e fa il gioco degli islamisti

Nei delicati rapporti con Israele e con le realtà ebraiche che da un anno lamentano scarsa comprensione da parte delle autorità vaticane (e del Papa in particolare), ieri si è registrato un ulteriore fatto destinato a non passare inosservato nelle cancellerie e – soprattutto – nelle stanze dell’ambasciata israeliana presso la Santa Sede. Ricevendo in udienza i partecipanti al XII Colloquio del dicastero per il Dialogo interreligioso con il Centro per il Dialogo interreligioso e interculturale di Teheran, Francesco ha detto: “Voi sapete che ho annunciato di voler creare cardinale l’arcivescovo di Teheran-Ispahan, un bravo frate! Tale scelta, che esprime vicinanza e sollecitudine per la Chiesa in Iran, si riflette anche a favore dell’intero paese. E’ un’onorificenza per l’intero paese. La sorte della Chiesa cattolica in Iran, un piccolo gregge, mi sta molto a cuore. E la Chiesa non è contro il governo, no, queste sono bugie! Sono al corrente della sua situazione e delle sfide che è chiamata ad affrontare per continuare il suo cammino, per testimoniare Cristo e dare il suo contributo, discreto ma significativo”. Da quando è uscita l’anticipazione del libro del Pontefice con la frase sul genocidio da indagare, diverse personalità del mondo ebraico hanno sottolineato che a essere minacciata è semmai l’esistenza di Israele, circondato da paesi che ne vogliono la cancellazione dalla carta geografica. Il primo fra questi (e più pericoloso) è proprio l’Iran. Ora, il Papa dice che la creazione cardinalizia del vescovo di Teheran è “un’onorificenza per tutto il paese” (cioè un premio) e che non è affatto vero che il governo degli ayatollah non piaccia a Roma. Se non per Israele, quantomeno per le centinaia di persone annualmente appese alla forca nel regime sciita forse dalla Santa Sede sarebbe stata apprezzabile e consigliabile maggior prudenza nelle lodi all’Iran.

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