Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Eliminata metà dei vertici militari di Hamas a Gaza Cronaca di Libero
Testata: Libero Data: 17 luglio 2024 Pagina: 17 Autore: Redazione di Libero Titolo: «Eliminata metà dei vertici militari di Hamas a Gaza»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 17/07/2024, a pag. 17 l'articolo "Eliminata metà dei vertici militari di Hamas a Gaza"
Vivo o morto? Il raid per uccidere Deif è uno dei tanti condotti da Israele per eliminare i vertici dell'ala militare di Hamas a Gaza. Metà dei comandanti sono morti: eliminati sei comandanti di brigata e venti comandanti di battaglione
L’esercito israeliano ha annunciato che dall’inizio della guerra metà dei capi dell’ala militare del movimento islamista palestinese Hamas, le Brigate Ezzedine al Qassam, sono stati uccisi e circa 14.000 membri del gruppo armato sono rimasti feriti nella Striscia di Gaza, tra cui sei comandanti di brigata e oltre 20 comandanti di battaglione. Le Forze di difesa israeliane (Idf) ritengono che Hamas sia in crisi di manodopera, che le capacità di comando e controllo sulle forze combattenti sul campo si stiano erodendo e che ci siano «crepe» nella motivazione dei militanti e dei comandanti. L’esercito ha inoltre affermato che dallo scoppio della guerra, nella Striscia di Gaza, sono stati attaccati con l’Aeronautica 37.000 obiettivi e più di 25.000 infrastrutture e siti di lancio di razzi. Secondo un documento contenente i dettagli che riguardano il battaglione Shujaiyeh di Hamas, ritrovato dall’esercito a maggio, l’unità aveva 435 combattenti, ovvero circa un terzo della forza combattente che aveva il 7 ottobre. Dal documento, rinvenuto a maggio, è emerso che il battaglione aveva in dotazione 270 armi delle 950 esistenti prima della guerra (il 7 ottobre) e 140 missili anticarro. L’esercito ritiene che la condizione del battaglione Shujaiyeh, considerato più forte rispetto agli altri battaglioni di Hamas, indichi la tendenza generale della capacità operativa del gruppo. Secondo le Idf, Hamas sta cercando di risolvere la mancanza di combattenti reclutando civili non professionisti per rimpolpare l’ala militare. L’esercito ha anche affermato che per i membri di Hamas è difficile restare nei tunnel per lunghi periodi di tempo e ha evidenziato le difficoltà derivanti dai nove mesi di combattimento e dal caldo intenso dell’estate a Gaza. L’esercito ritiene che la difficoltà di rimanere sottoterra abbia portato all’uscita di Mohammad Deif e del comandante della Brigata Khan Yunis, Rafa Salameh, dai tunnel, dando alle Idf una finestra per cercare di ucciderli lo scorso fine settimana.
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