Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Israele: il G7 si è voltato dall'altra parte Commento di Stefano Parisi
Testata:Setteottobre Autore: Stefano Parisi Titolo: «Israele: il G7 si è voltato dall'altra parte»
Riprendiamo da SETTEOTTOBRE online l'analisi di Stefano Parisi dal titolo "Israele: il G7 si è voltato dall'altra parte"
Stefano Parisi, presidente dell'associazione SetteottobreNessuno ha mosso critiche all'ospite Erdogan (amico di Hamas) e a Lula (che ha paragonato Israele a Hitler) durante il G7 di Borgo Egnazia
Il G7 di Borgo Egnazia ha dato la chiara percezione della remissività e paura dei leaders del mondo libero nell’affrontare il terrorismo e i paesi che lo finanziano e supportano. Sembrano leaders non consapevoli del rischio che i loro paesi e i loro popoli corrono, del fatto che l’attacco a Israele è l’attacco all’occidente, che dopo Israele l’obiettivo sono le nostre città, i luoghi della nostra libertà. I leader riuniti in Puglia avevano l’opportunità di dichiarare in modo inequivocabile il loro sostegno a Israele e al suo popolo, di voler difendere la sua esistenza e il diritto degli israeliani di vivere in sicurezza. Come hanno dichiarato per l’Ucraina, avrebbero dovuto affermare la loro volontà di sconfiggere gli aggressori anche con l’aiuto militare diretto a Israele. Perché tanta, giusta, fermezza verso la Russia e tanta cedevolezza verso Hamas e il terrorismo? Perché Hamas viene ancora considerato un interlocutore? Perché il G7 non si pone l’obiettivo esplicito di sradicare il terrorismo e l’odio verso Israele (unica vera precondizione per realizzare l’obiettivo dei due popoli e due stati)? Perché c’è un invito esplicito a Israele di riconoscere lo Stato palestinese (cosa che Israele è stata disponibile a fare dal 1948) e non c’è nessun altrettanto esplicito invito all’ANP di accettare Israele? Perché si esprime solo “preoccupazione” per la situazione al nord (Israele sotto l’attacco di Hezbollah, finanziato dall’Iran, 10.000 missili lanciati contro Israele nell’ultimo mese, 60.000 israeliani sfollati da mesi, che si aggiungono ai 50.000 al sud sotto attacco da Gaza) e si invitano “gli attori coinvolti” (senza mai citare Hezbollah) a evitare un’escalation, il che vuol dire: “Hezbollah continua pure a lanciare missili come stai facendo ma Israele non contrattaccare”, e ci si affida, incredibilmente, al LAF (forze armate libanesi) e all’UNIFIL per risolvere il problema?
Perché è così netto, minaccioso e dettagliato l’appello all’Iran a fermare l’aiuto militare alla Russia e così generico e ambiguo l’invito a non compiere più “dannose attività di destabilizzazione in Medio Oriente”?
L’Iran, il Qatar e i loro proxy Hamas, Houti, Hezbollah, non hanno un obiettivo territoriale, hanno un obiettivo “ideale”: cancellare Israele dalla faccia della terra. Il G7 di Borgo Egnazia ha dato loro ulteriori speranza di successo.
ADDENDA
I leader dei 7 grandi paesi del mondo, a Borgo Egnazia, erano seduti allo stesso tavolo con Recep Tayyp Erdogan, che ha ricevuto e abbracciato leader di Hamas, e Luis Inacio Lula da Sylva che ha dichiarato che Israele sta commettendo un genocidio e che è come Hitler con gli Ebrei. Erano invitati e trattati con il massimo rispetto.
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