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In seguito alla morte di un bambino undicenne palestinese, nei pressi di Ramallah, in Cisgiordania, il giornalista scrive: Lo hanno detto fonti della sicurezza palestinese. Il ragazzino, Tamer Sharif, è stato raggiunto da un proiettile mentre si trovava vicino alla sua casa, nel villaggio di Karawa Beni Zeid. Le fonti hanno detto che due ore prima, nella stessa zona, le truppe israeliane erano state fatte segno di lanci di pietre, ma che in seguito era tornata la calma. Vuole dire che una volta ritornata la calma, il soldato ha sparato al bambino? Intenzionalmente? In ogni caso, perché il giornalista non riporta anche la versione israeliana? Ci preme comunque sottolineare che anche una piccola sassata contro i soldati israeliani può uccidere. Sempre ieri i soldati israeliani hanno anche ucciso un uomo palestinese vicino al Kibbutz Erez, nel nord della Striscia di Gaza. Come e perché sia successo, non interessa molto al giornalista: basta che si tratti di palestinesi uccisi da soldati israeliani; i quali sono condannati senza appello dal giornale qualsiasi cosa facciano. Nonostante il terrorismo palestinese. Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com ad inviare la propria opinione alla redazione del Mattino. cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita. posta@ilmattino.it |
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