Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Amare Israele significa volere che continui a essere la luce tra le nazioni. Significa libertà, democrazia, uguali diritti per tutti. Come è stato finora. Alcuni dicono : vogliamo un Israele forte! Certo, Israele deve essere forte ma forza non significa separare i sessi, rifiutare le donne soldato, sputare sui preti come alcuni ragazzi idioti delle Yeshivot (scuole religiose) che evidentemente non sanno, nella loro immensa ignoranza, che lo fanno contro gli ebrei in tutto il mondo fuori da Israele. Forza non significa creare una milizia al servizio di certi ministri. Un Israele forte deve essere democratico e libero. Un Israele forte deve avere un esercito unito. L’esercito del popolo: i nostri figli, fratelli, sorelle, madri e padri, tutti pronti a difendere la patria. Più di 25.000 ebrei, drusi, beduini, sono caduti per questo e non posso nemmeno concepire che un ministro, tra l’altro radiato dall’esercito, offenda i nostri morti. Amare Israele significa dire a Benjamin Netanyahu “Fermati! Pensa a quello che sei stato! Non cadere tra le grinfie dei kahanisti (movimento razzista fuori legge in Israele). Fermati, torna ad essere quel -Bibi Melech Israel (Bibi re d’Israele)- che amavamo per la sua forza, per il suo amore per la nostra terra!” Non diamo ascolto a chi vorrebbe una patria oscurantista, cattiva con i suoi figli, di qualsiasi etnia siano, non diamo ascolto a chi approva l’odio per le donne, per i gay, per tutti gli arabi, non solo per i terroristi e loro sodali. Diffidiamo da chi disinforma e diffonde odio tra fratelli. Questo non è essere ebrei. Israele è un miracolo ottenuto con la fede, la laboriosità, la cultura millenaria ebraica che non è solo andare a pregare in sinagoga e discriminare le donne ma è civiltà, inventiva, pazienza, lavoro, speranza, amore per la propria terra. Non permettiamo che questo miracolo riconosciuto anche dai nostri odiatori sia vanificato da chi confonde la forza necessaria contro il nemico con la prepotenza contro i cittadini dello Stato. Teniamoci stretta la nostra democrazia e la nostra libertà.