Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
In Polonia e Ungheria una persona su 3 è antisemita Commento di Michael Soncin
Testata: Bet Magazine Data: 03 giugno 2023 Pagina: 5 Autore: Michael Soncin Titolo: «In Polonia e Ungheria, una persona su 3 è antisemita. Il picco in Ungheria»
Riprendiamo da BET Magazine-Mosaico di giugno 2023, con il titolo "In Polonia e Ungheria, una persona su 3 è antisemita. Il picco in Ungheria", il commento di Michael Soncin.
Da un sondaggio tenuto in 10 paesi europei dall’ADL (Anti Defamation League) è emerso che una fetta importante della popolazione crede ad una serie di stereotipi antisemiti. Convinzione che si fa ancora più forte in Polonia e Ungheria, dove questo numero rappresenta ben un terzo dei cittadini. Inoltre, si è constatato che laddove la destra rappresenta la maggior forza politica del paese, i tassi di antisemitismo tendono a crescere. Condotto tra novembre e gennaio, l’ADL ha intervistato oltre 6500 persone nei paesi di: Germania, Francia, Regno Unito, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Polonia, Ungheria, Ucraina e Russia. «Gli ebrei hanno troppo potere nel mondo degli affari» (lo pensano più della metà degli ucraini e degli ungheresi), «gli ebrei sono responsabili della maggior parte delle guerra mondiali»: sono alcuni degli 11 stereotipi che sono stati utilizzati per condurre l’indagine. L’ADL – come riporta il Times of Israel – ha ritenuto che era da considerarsi portatore di pregiudizi di odio antiebraico chi riteneva che almeno sei delle undici affermazioni fossero vere. La percentuale più bassa? I Paesi Bassi con l’8%. La più alta? L’Ungheria con il 37%. A seguire: Polonia 35%, Ucraina 29%, mentre Russia e Spagna 26%. Nonostante i punteggi alti di Polonia ed Ucraina, questi risultati ci dicono invece di un forte calo del fenomeno rispetto allo studio effettuato nel 2019, dove i numeri costituivano rispettivamente il 48% e 46%.
Più alto il negazionismo proprio in quei paesi dove si è compiuta la Shoà
Non manca lo stereotipo verso Israele, dove il 40% degli intervistatati in Germania, Belgio, Polonia e Spagna hanno detto che «gli ebrei sono più fedeli a Israele che a questo paese». Il numero non è molto inferiore nel resto delle altre nazioni dove la percentuale si aggira intorno al 30%. Un dato molto grave riguarda però il negazionismo, in quanto non escludeva nessuno dei paesi intervistati. Una percentuale bassissima – questa non comprendente tutti i paesi – dice che la Shoà è una menzogna mai realizzatasi, mentre l’altra che li riguardava tutti, in percentuale più alta ha affermato che la Shoà è avvenuta ma che il numero di ebrei morti è stato gonfiato. Tra questi il dato più alto era laddove lo Shoà si era compiuta. Addirittura, in Russia il 27% ha detto di non aver mai sentito parlare della sua esistenza.
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