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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
14.04.2023 Il silenzio del nostro governo sulla fuga della spia russa
Analisi di Luca Roberto

Testata: Il Foglio
Data: 14 aprile 2023
Pagina: 6
Autore: Luca Roberto
Titolo: «I dubbi sul caso Uss»
Riprendiamo dal FOGLIO  di oggi, 14/04/2023, a pag. 6, l'analisi di Luca Roberto dal titolo "I dubbi sul caso Uss".

Artem Uss, il padre ringrazia Putin per l'evasione: “Il nostro presidente è  generoso”
Artem Uss

Roma. Secondo la deputata del Pd Lia Quartapelle l’esfiltrazione illegale dall’Italia alla Russia di Artem Uss è un danno grave alla reputazione internazionale del nostro paese. “E’ incredibile che il governo sia rimasto zitto per tre settimane. Viene da pensare che più che imbarazzati siano conniventi. Se fosse capitato a noi quando eravamo al governo ci sarebbe stata una rivolta generalizzata. Questa è l’idea di sicurezza che hanno?”. Il caso riempie da giorni le pagine dei giornali italiani. Artem Uss, figlio di Alexander, governatore della regione siberiana di Krasnoyarks e uomo vicino al presidente russo Vladimir Putin, era stato arrestato a Malpensa lo scorso ottobre dietro mandato di cattura spiccato dagli Stati Uniti. Le accuse erano riciclaggio e violazione dell’embargo per la commercializzazione del petrolio venezuelano. Era stato messo in custodia cautelare in una struttura a Bosco Vione di Basiglio, periferia di Milano. Il 22 marzo è sparito dall’Italia, il giorno dopo che la Corte d’Appello di Milano aveva dato l’ok alla sua estradizione negli Usa. “Già dalla scelta del luogo in cui scontava la detenzione preventiva, c’è qualcosa di molto strano”, dice Quartapelle al Foglio. “Si sapeva che era un residence che aveva già ospitato personale dell’ambasciata russa”. Per questo uno dei nodi da capire è per quale ragione non sia stata predisposta una sorveglianza nei confronti dell’uomo, sospettato di essere una spia nel nostro paese. “Che ci sia stata una sottovalutazione è sotto gli occhi di tutti, e coinvolge diversi livelli di responsabilità. In primis chi non ha rispettato le indicazione della magistratura”, dice la parlamentare del Pd. “E poi chi non ha predisposto una vigilanza adeguata, concedendo anzi una custodia cautelare molto lasca. Forse per questo governo fanno notizia solo le evasioni dei poveracci, dei tossicodipendenti, da San Vittore, per cui sono intervenuti ministri, sottosegretari. Adesso tutti silenti”. Nelle prossime ore i dem presenteranno un’interrogazione nei confronti del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del ministro della Giustizia Carlo Nordio. Pronta a trasformarsi in un’interpellanza urgente qualora non arrivassero risposte rapide. Perché l’altro dettaglio che inquieta di questa vicenda è il ringraziamento che Alexander Uss ha rivolto, oltre al presidente Putin, anche “agli amici della Russia, che al momento giusto sono pronti a sostenerla”. Così come l’emersione del presunto coinvolgimento, nell’esfiltrazione, di un ex militare italiano in congedo ora residente sul suolo russo, attenzionato dalla nostra intelligence: “Dicono che faranno le dovute verifiche, bene. Ma forse ci arrivano un po’ tardi”, è il commento della vicepresidente della commissione Esteri alla Camera. “Ripeto, per una vicenda del genere che tira in ballo un’organizzazione criminale e i servizi segreti di un paese a noi ostile non può esserci questo strano silenzio. Sono troppi i punti da chiarire. Com’è possibile, ad esempio, che al braccialetto elettronico di Uss non funzionasse la geolocalizzazizone del gps? Qualcuno dovrà risponderne. ”. L’obiettivo è anche evitare che la permeabilità russa sul territorio italiano passi come un fatto normale. “Sappiamo di essere un paese poroso rispetto alle influenze russe. Ma nonostante tutte le denunce fatte in questi anni da parte di associazioni, parlamentari e giornalisti, è un fenomeno che si tende a minimizzare. Ecco, in questo caso dobbiamo capire se c’è stato disinteresse o dolo. Perché il sospetto è che oltre all’imbarazzo per la vicenda ci sia dell’altro”. Ieri la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta in audizione al Copasir anche per riferire sul tema, scagionando il governo e addossando la colpa a “un altro organo dello stato”. La chiamerete in causa anche in Aula? “Il primo livello di responsabilità tira in ballo i ministri competenti”, spiega Quartapelle. “Ma se non ci riterremo soddisfatti ci rivolgeremo anche alla premier. Del resto è da Palazzo Chigi che dipende l’attività dei nostri servizi”.

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