Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Usare il modello Finlandia con l’Ucraina Serve l’ombrello Nato
Testata: Il Foglio Data: 05 aprile 2023 Pagina: 3 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «Usare il modello Finlandia con l’Ucraina»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 05/04/2023, a pag. 3, l'editoriale “Usare il modello Finlandia con l’Ucraina”.
Ieri, nel giorno del 74° anniversario della firma del Patto Atlantico, la Finlandia è diventata il 31° membro della Nato. E quasi in contemporanea gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo invio di armi da 2,6 miliardi di dollari all’Ucraina. L’ingresso di Helsinki nell’Alleanza atlantica, deciso praticamente all’unanimità dalle forze politiche finlandesi, segna la fine della storica neutralità che ha consentito al paese scandinavo durante la Guerra fredda di convivere pacificamente con l’Unione sovietica. A questo proposito, nei primi mesi dell’invasione russa dell’Ucraina del 2022, che ricordava l’invasione sovietica della Finlandia del 1939, si era parlato di “finlandizzazione” come di una possibile soluzione della “questione” ucraina. Per finlandizzazione si intendeva, appunto, la peculiare condizione assunta da Helsinki nel Dopoguerra contraddistinta da una limitazione della sovranità nella politica estera a causa della presenza di un vicino ingombrante e minaccioso come l’Unione sovietica in cambio di garanzie di sicurezza. Si riteneva che quello schema, rinuncia all’adesione alla Nato in cambio di garanzie sull’integrità territoriale, sarebbe potuta essere una soluzione anche per Kyiv. Ma in realtà quel tipo di neutralità è diventato uno status insostenibile per i confinanti con la Russia proprio in seguito all’invasione dell’Ucraina. Tanto che paesi storicamente neutrali come la Svezia, e la stessa Finlandia, hanno chiesto riparo sotto l’ombrello della Nato. Putin ha stracciato qualsiasi trattato internazionale, dagli Accordi di Helsinki (basati sul rispetto dell’integrità territoriale degli stati) al Memorandum di Budapest (con cui l’Ucraina ha ceduto il suo arsenale nucleare a Mosca in cambio del rispetto dei propri confini). E ora in Europa la neutralità non basta. L’unica garanzia di sicurezza è diventata l’adesione alla Nato, come ha capito bene la Finlandia. La “finlandizzazione” assume così un altro significato – il passaggio dalla neutralità all’Alleanza atlantica – e può essere l’unico sbocco accettabile per l’Ucraina in un negoziato.
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