Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
L’Onu antisemita, non è una novità Si schiera contro la definizione IHRA
Testata: Il Foglio Data: 08 novembre 2022 Pagina: 3 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «L’Onu antisemita, non è una novità»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 08/11/2022, a pag. 3, l'editoriale "L’Onu antisemita, non è una novità".
La campagna internazionale per l’adozione della definizione di antisemitismo dell’Alleanza per la memoria dell’Olocausto (Ihra) dovrebbe essere sospesa, ha detto all’Assemblea generale il relatore speciale delle Nazioni Unite sul razzismo Tendayi Achiume. “Controversa, divisiva e negativa”, così Achiume descrive la definizione dell’Ihra sull’antisemitismo. La dichiarazione contro la definizione adottata da almeno trentotto paesi è stata respinta da Stati Uniti, Canada e Israele, nonché dall’Unione europea. Un inviato degli Stati Uniti ha accusato il rapporto di Achiume di “politicizzare la definizione dell’Ihra”, perché includerebbe nello spettro dell’antisemitismo anche certe critiche a Israele.
L’Ihra mette all’indice una serie di manifestazioni dell’antisemitismo contemporaneo, a partire dal negazionismo e passando per l’incitare, sostenere o giustificare l’uccisione o la violenza contro gli ebrei; accusare dei cittadini ebrei di essere più leali a Israele, o a supposte priorità degli ebrei in tutto il mondo, che agli interessi della loro stessa nazione; sostenere tesi mendaci, disumanizzanti, demonizzanti o stereotipate sugli ebrei in quanto tali o sul potere degli ebrei come collettività; negare al popolo ebraico il suo diritto all’autodeterminazione, cioè sostenere che l’esistenza d’Israele è un atto di razzismo; oppure ritenere gli ebrei collettivamente responsabili per le azioni d’Israele. Non è un testo vincolante, ma è un quadro giuridico, morale e politico indispensabile per combattere una piovra planetaria dai molti tentacoli. E l’Onu dovrebbe essere più cauta sull’antisemitismo. Il 10 novembre 1975 l’Assemblea generale adottò la risoluzione 3379 in cui si sanciva che “il sionismo è una forma di razzismo”. Ci vorranno ben sedici anni per abrogarla. Ma il suo spirito sembra aleggiare ancora nel Palazzo di vetro.
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