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Diego Gabutti
Corsivi controluce in salsa IC
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Periscopio 15/09/2022
Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 15/09/2022, "Periscopio" a cura di Diego Gabutti.

Nouvelle vague-regisseur Jean-Luc Godard op 91-jarige leeftijd overleden |  Films & Series | NU.nl
Jean-Luc Godard

Les Signes parmis nous è un romanzo di Charles Ramuz da cui ho sempre voluto ricavare un film: un venditore ambulante arriva in un paesino e annuncia la fine del mondo. Comincia una tempesta terribile che dura cinque giorni, poi torna il sole e il venditore ambulante viene cacciato via. Ebbene, il cinema è quel venditore ambulante. Jean-Luc Godard, scomparso il 13 settembre 2022.

Con tutte le sue opere — più di un centinaio, di tutti i formati e le lunghezze possibili — Godard ha costruito «una specie di foresta magica in cui ci si perde a piacere». Paolo Mereghetti, CorSera.

Noi abbiamo sempre fatto il tifo per Truffaut, che fino alla morte intempestiva, nel 1984, ha girato film con un inizio, uno svolgimento e un finale. In quest’ordine. Mentre Godard concordava sulle tre parti, ma «non necessariamente in quest’ordine». Mariarosa Mancuso, il Foglio.

Era mezzanotte e diciassette, ora oceanica, quando raggiunsi la periferia d’Alphaville. Lemmy Caution missione Alphaville (la voce fuori campo).

Un altro magnate russo legato a Putin muore all’improvviso in maniera «accidentale». Sabato è toccato a Ivan Pechorin, 39 anni, amministratore delegato della Corporation for the Development of the Far East and the Arctic. Il decesso è avvenuto in seguito alla caduta da una barca che sfrecciava a tutta velocità nel Mar del Giappone, al largo di Primorsky Krai, estremo Oriente russo. HuffPost.
 
Arrivato alla presidenza tra un Putin e l’altro, Dmitry Medvedev lanciò nel 2011 un attacco all’alcool classificando come alcolici anche birra e vino che prima erano considerati alimentari. Di pari passo fu lanciata la lotta al tabacco. Fabrizio Dragosei, CorSera.

Chiaro e certo è / ciò che ora consola / e dà la fede a me: / che quel poverino / del tirannino / non beve vino, / e nemmeno caffè. Fernando Pessoa, Trittico su Salazar.

Dmitry Medvedev [ancora lui] ha avvertito che la bozza di trattato di sicurezza presentato da Kiev, nel quale l’Italia figura tra i garanti, è «di fatto un prologo alla Terza Guerra Mondiale». Secondo l’ex capo del Cremlino […] «se questi idioti continueranno a pompare senza freni il regime di Kiev con i tipi di armi più pericolosi, prima o poi la campagna militare passerà a un altro livello». repubblica.it.

Scontato il dissenso da parte dei 5stelle: la campagna elettorale di Giuseppe Conte punta molto contro l’invio di aiuti militari all’Ucraina. Wanda Marra, il Fatto.

Washington ha annunciato di avere raccolto informazioni di intelligence su 300 milioni di dolalri pagati dalla Russia a politici e candidati di venti Paesi dal 2014 in poi: le notizie sono state trasmesse alle ambasciate di alcuni dei governi interessati. I finanziamenti – secondo gli Usa – avevano l’obiettivo di «manipolare la democrazia dall’interno». Palazzo Chigi è stato informato dagli Stati Uniti ma non avrebbe ancora conferme su fondi versati a italiani. repubblica.it.

Matteo Salvini [si porta avanti col lavoro] annunciando querele contro chi farà il suo nome e quello della Lega. Buongiorno Rep: di Maurizio Molinari, newsletter di Repubblica.

Re Carlo comincia bene. Ha escluso Russia, Bielorussia e Birmania dagli inviti ai funerali di Elisabetta: la Regina è morta, Viva il Re! Serena Gana Cavallo, Italia Oggi.

[Alla fine della Grande guerra] il venir meno del prestigio e dell’autorità delle istituzioni politiche aveva creato nei paesi dell’Europa occidentale condizioni simili a quelle della Russia: gl’intellettuali cominciarono ad adottare un fanatismo tipicamente russo. La plebe trasse profitto da questo stato d’animo e diede vita a un’intesa fra rivoluzionari e criminali, un’intesa che era stata presente in molte sette rivoluzionarie nella Russia zarista, ma che era fino allora mancata nel resto dell’Europa. Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo.

Cent’anni fa, in questi stessi giorni, la nostra patria cadeva nelle mani d’una banda di delinquenti, guidata da un uomo spietato e cattivo. Un uomo capace di tutto; persino di far chiudere e morire in manicomio il proprio figlio e la donna che l’aveva messo al mondo. Aldo Cazzullo, incipit di Mussolini il capobanda.

Il fatto singolare è che le elezioni dal risultato più scontato di sempre sono anche quelle dall’esito più imprevedibile. La rapidità e la radicalità della svolta impressa al suo partito da Giorgia Meloni, perlomeno a parole, basterebbero già di per sé a giustificare ogni tipo di perplessità. Chi salirebbe infatti a Palazzo Chigi, se le previsioni di tutti i sondaggi venissero confermate: l’ammiratrice di Viktor Orbán o l’amica di Mario Draghi? […] La leader populista che parlava di blocco navale e dittatura sanitaria o la rispettabile conservatrice che oggi cerca di ridimensionare, stemperare e smussare, ciascuna di quelle parole d’ordine dentro discorsi di buon senso? Francesco Cundari, Linkiesta.

Lo confesso: sono di quelli che sognano, anzi sperano in un governo Pd-Fratelli d’Italia – e questo da prima del guancia a guancia Letta-Meloni sul sito del Corriere. Dopo il governo tecnico (da sempre il miglior governo possibile qui in Italia) questo mi sembra l’epilogo più auspicabile dopo lo scellerato voto del 25 settembre. Pensate che meraviglia: svegliarsi e scoprire che «post-comunisti» e «post-fascisti» governano insieme il paese in una sorta di rassegnata e definitiva archiviazione di una Storia ormai stanca. Saverio Raimondo, il Foglio.

Enrico Letta si reca a Torino per un comizio a bordo d’un furgoncino elettrico. […] A metà strada la batteria si scarica e il segretario è costretto a rimediare un’auto a carburante per poter arrivare [in città]. Lì trova una folla di partigiani della Seconda guerra mondiale ad aspettarlo: Letta gli parla di Peppa Pig. Max Del Papa, Italia Oggi.

L’allegria è l’anima in giostra. Roberto Gervaso.

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Diego Gabutti

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