Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Al Consiglio europeo la decisione sullo status dell’Ucraina Editoriale
Testata: Il Foglio Data: 23 giugno 2022 Pagina: 3 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «E’ ora di pianificare la guerra lunga»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 23/06/2022, a pag.3, l'editoriale "E’ ora di pianificare la guerra lunga".
Il Consiglio europeo di oggi è storico per la decisione di concedere lo status di paese candidato all’Ucraina. Inimmaginabile il 28 febbraio, quando quattro giorni dopo l’invasione della Russia Volodymyr Zelensky ha firmato la richiesta di adesione, questo gesto può apparire simbolico: un incoraggiamento a un popolo che resiste contro l’aggressore e difende i valori europei. In realtà, è molto di più. E’ il riconoscimento della lunga lotta degli ucraini, che hanno attraversato due rivoluzioni (arancione del 2004 ed Euromaidan del 2014) e due guerre (l’annessione della Crimea e il separatismo nel Donbas nel 2014 e l’invasione nel 2022) per vedersi riconoscere le loro aspirazioni. E’ la dimostrazione che l’Ue rimane un faro che attrae pacificamente chi vuole vivere in democrazia, libertà e prosperità. E’ la risposta migliore all’imperialismo di Vladimir Putin che offre solo asservimento. E’ l’impegno dell’Ue a sostenere l’Ucraina fino in fondo: nel conflitto e nella ricostruzione economica e istituzionale.
Lo status di candidato non è l’adesione (ci vorranno anni), ma non è nemmeno la fine della guerra. Da questo punto di vista, il Consiglio europeo rischia di essere un’occasione mancata. Oltre a quella del Donbas, Putin ha lanciato una guerra di logoramento contro l’Ue sul gas e minaccia la Lituania. Eppure i leader sono riluttanti a discutere della proposta di Mario Draghi di un tetto al prezzo del gas, la contromossa più efficace per rispondere a Putin. Alcuni leader non vogliono nemmeno parlare di Lituania o di nuove sanzioni. Questo dovrebbe essere il momento di pianificare la lunga guerra, anche con strumenti straordinari dell’Ue per far fronte alle urgenze militari, securitarie ed energetiche interne. “Questo è il momento dell’Europa” che deve avere lo stesso “coraggio che ha dimostrato Zelensky”, aveva detto Draghi durante la visita a Kyiv. Il suo appello rischia di rimanere inascoltato.
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