Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
IC7 - Il commento di Astrit Sukni: Il mese del Pride Dal 5 al 12 giugno 2022
Testata: Informazione Corretta Data: 13 giugno 2022 Pagina: 1 Autore: Astrit Sukni Titolo: «IC7 - Il commento di Astrit Sukni: Il mese del Pride»
IC7 - Il commento di Astrit Sukni: Il mese del Pride
Dal 5 al 12 giugno 2022
Il mese di giugno è mese del Pride, evento che si svolge in moltissime nazioni del mondo. Si svolge nel mese di giugno per commemorare i moti di Stonewall avvenuti a New York. In molti paesi mediorientali è proibito celebrare il Pride così come è proibito dichiararsi omosessuali. Sovente, gay e lesbiche devono chiedere asilo al di fuori dei propri paesi per paura di ritorsioni o ancora peggio, essere uccisi dal proprio genitore o in famiglia. In Medio Oriente solo Israele è un paese civile e aperto alle diversità, persino nell’esercito, e venerdì scorso si è tenuto il più famoso Pride del mondo a Tel Aviv. E’ tornato a riempirsi come prima della pandemia. In Israele il mondo LGBTQ+ gode di diritti civili al pari di tutti gli altri cittadini.
Molti palestinesi scappano in Israele per poter liberi di vivere la loro omosessualità. Essere omosessuale non è facile neanche in Iran. Gli omosessuali vengono impiccati perché è considerato contro natura essere omosessuali. Così come non è facile essere omosessuali nella Russia di Putin dove gli omossessuali vengono arrestati, umiliati e picchiati. Eppure il mondo LGBTQ+ non sempre è solidale con i meno privilegiati. Sovente sono critici nei confronti di Israele accusandolo di Pinkwashing, dimenticando un fatto importante, che è proprio Israele a dare asilo a molti ragazzi palestinesi che scappano dalle loro famiglie per paura di essere uccisi o emarginati. Non sono mai in grado di riconoscere una democrazia dalla dittatura e lo fanno nei confronti dell’Iran, Russia, Cuba e altri paesi arabi. Ne sono rapiti e incantati. Sarebbe buona abitudine sfilare anche per i diritti LGBTQ+ di coloro che non possono essere liberi e manifestare contro i regimi che opprimono gli omosessuali. Un pensiero al mondo LGBTQ+ ucraino che si trova a dover difendere il paese dall’aggressione militare della Russia. Ci auguriamo che il prossimo Gay Pride si possa tenere nell’Ucraina libera e democratica.