Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Ucraina: la Cina dà i numeri Cronaca di Gianluca Modolo
Testata: La Repubblica Data: 10 marzo 2022 Pagina: 12 Autore: Gianluca Modolo Titolo: «Pechino torna all’attacco: 'È tutta colpa di Usa e Nato'»
Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 10/03/2022, a pag. 12, con il titolo "Pechino torna all’attacco: 'È tutta colpa di Usa e Nato' " la cronaca di Gianluca Modolo.
Xi Jinping
Mentre il presidente Xi Jinping dialoga con i leader del Vecchio Continente (il francese Emmanuel Macron e il tedesco Olaf Scholz) promettendo un ruolo attivo nella risoluzione del conflitto assieme alla comunità internazionale, Pechino continua a portare avanti parallelamente la narrazione che la crisi ucraina sia il frutto del militarismo statunitense e della Nato. L’appoggio alle «ragionevoli preoccupazioni russe» sull’allargamento a Est dell’Alleanza atlantica sono state del resto ribadite già ben prima dell’invasione, nel “patto a cinque cerchi” siglato alle Olimpiadi con Vladimir Putin. Da una parte cerca di presentarsi come il più neutrale possibile, dall’altra con Mosca va a braccetto nella critica all’Occidente. Rispondendo ad una domanda sulle indiscrezioni uscite qualche giorno fa sul New York Times secondo le quali la Cina era a conoscenza di un’operazione militare russa, il portavoce del ministero degli Esteri ha ribadito la linea tenuta fin dall’inizio del conflitto: «Le mosse della Nato guidata dagli Stati Uniti hanno spinto la tensione Russia- Ucraina al punto di rottura. Mentre distoglie lo sguardo dalla propria responsabilità, l’America critica la posizione della Cina sull’Ucraina per cercare di sopprimere contemporaneamente la Cina e la Russia, al fine di mantenere la propria egemonia». Una retorica anti-Nato e anti-Usa («Ha ancora un debito di sangue con il popolo cinese», ripete spesso, ricordando il bombardamento della sua ambasciata a Belgrado nel ’99) che al Partito fa comodo per i propri interessi, quelli più vicini. «Il vero scopo della strategia degli Stati Uniti nell’Indo-Pacifico è di creare una Nato asiatica», diceva lunedì il capo della diplomazia Wang Yi. La Cina continua a sentirsi accerchiata nei “suoi” mari, così come la Russia si sente accerchiata ai suoi confini. Per questo è impossibile per Pechino condannare esplicitamente quella russa come un’invasione. Dopo l’annuncio di Joe Biden di fermare le importazioni di gas e petrolio russo, Pechino è tornata, infine, a condannare le sanzioni, preoccupata com’è di non finirci invischiata e di compromettere la sua crescita e la sua stabilità. Dentro e fuori la Muraglia. Lo scambio commerciale con Mosca però, assicura, continuerà normalmente: «compresi il petrolio e il gas». Che, da queste parti, servono come il pane.