domenica 11 maggio 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



Clicca qui






Il Foglio Rassegna Stampa
18.01.2022 Belgio: espulso per antisemitismo l'imam della più grande moschea
Succede a Bruxelles

Testata: Il Foglio
Data: 18 gennaio 2022
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «C'era un imam a Molenbeek»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 18/01/2022, a pag. 3, l'editoriale "C'era un imam a Molenbeek".

BRUSSELS, BELGIUM Mohammed Tujgani, Mohammed Kejjaj and Jamal Habbachich  pictured during a press conf
Mohammed Tujgani

L’imam della più grande moschea del Belgio, la al Khalil nel quartiere di Molenbeek a Bruxelles, Mohammed Tujgani, è stato privato del suo permesso di soggiorno in Belgio. Obbligo di lasciare il paese e divieto d'ingresso per un periodo di dieci anni. Secondo i servizi di intelligence belgi, l'imam rappresenta una "minaccia per la sicurezza nazionale". Secondo quanto riferito dai media, Tujgani ha rilasciato dichiarazioni antisemite. Si riparla di Molenbeek nei giorni in cui uno dei suoi abitanti più tristemente noti, Mohamed Abrini, viene processato a Parigi fra i responsabili degli attentati nella capitale francese (130 morti). Abrini in aula ha detto che preferirebbe vivere in Arabia Saudita, "dove si può essere veri musulmani", perché "islam e democrazia sono incompatibili". Abrini ha difeso lo stupro, il genocidio e la decapitazione. Ha detto di essere orgoglioso di suo fratello, Souleymane, morto combattendo per lo Stato islamico. Si è rifiutato di condannare gli attentatori di Parigi. Ha difeso la sharia e il jihad. Ha respinto l'idea stessa di "radicalizzazione". "Non esiste quello che voi chiamate islam radicale. C'è solo l'essere musulmano. Questo è tutto". A ricordarci di Molenbeek, oltre all'imam, ci ha pensato il quotidiano francese Figaro, che è appena tornato nella città. Si scopre che dei 640 jihadisti schedati e che risiedono in Belgio, 70 vivono oggi a Molenbeek (senza contare tutti gli islamisti fuori dai radar). Dal parlamentare Georges Dallemagne all'esperta di terrorismo Fadila Maaroufi, tutti sanno e dicono che "l'islam politico e il comunitarismo continuano a guadagnare terreno, mentre le influenze esterne - Arabia Saudita, Turchia, Qatar, Egitto - pesano sempre di più". L'espulsione dell'imam ci ricorda, infine, che il vulcano islamista agisce, anche quando sembra in sonno.

Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante

lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT