Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Testata: Il Giornale Data: 12 novembre 2021 Pagina: 14 Autore: Vittorio Macioce Titolo: «Xi è il nuovo imperatore marxista, Biden ventre molle dell'Occidente»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 12/11/2021, a pag. 14, l'analisi dal titolo "Xi è il nuovo imperatore marxista, Biden ventre molle dell'Occidente" di Vittorio Macioce.
Vittorio Macioce
Xi Jinping
Il segno del comando. L'impero ha bisogno di qualcuno che assomigli a un imperatore. Non importa se il protocollo lo indica ancora come segretario generale del partito comunista cinese. Xi Jinping tocca il suo terzo mandato, come Mao Tse-tung, come Deng Xiaoping, come il padre fondatore e l'architetto del riformismo. Il suo potere non ha più un orizzonte definito e segna il passo di un'altra metamorfosi. Il comunismo ora è solo una scatola, dove dentro puoi metterci quello che serve: brandelli di marxismo bagnato nel XII secolo, le parole d'ordine, il nazionalismo, il confucianesimo e il capitalismo di Stato. Tutto questo senza aprire le porte ai demoni occidentali della libertà individuale e della democrazia. Quello che davvero conta è riportare il corso del sole verso Est.
La Cina non ha mai smesso di sentirsi una grande civiltà, antica e mai tramontata, di immensi spazi e grandi numeri, in grado di dettare le condizioni al mondo, per i soldi e per le armi. La sfida è riprendersi ciò che nei secoli gli è stato strappato dai capricci improvvisati della storia. L'occidente visto da Pechino è un'anomalia. È così che mentre si discute sul futuro della madre terra ci si ritrova a fare i conti con una sorta di guerra fredda, dove l'ideologia non è tutto. Chi c'è dall'altra parte? Un impero riluttante. L'accidente è che il contraltare di Xi Jinping sia un'altra caricatura di presidente. Non è che tutto si riduce a un duello di personaggi, però la leadership non è irrilevante. Il volto degli Stati Uniti adesso è quello di Joseph Robinette Biden, arrivato alla Casa Bianca troppo tardi, quando la vita gli ha già mostrato il conto. Biden arrivato per tranquillizzare la classe dirigente americana e utile per dare il benservito a Donald Trump, ma che adesso si ritrova a inciampare nei suoi stessi pensieri. Biden come un caratterista, qualche volta imbarazzante, che abbassa il tono del discorso e si rifugia nei sogni di Sleeping Joe. Biden che per molti resta il vice di Obama. La partita, certo, non dipende tutta da Joe. È l'occidente che da tempo ha rinnegato se stesso. Xi Jinping è pronto a prendersi Taiwan, perché quell'isola è un simbolo. È uno schiaffo ribelle all'impero. Washington può fare poco per difenderla e non ci saranno folle a scendere in piazza per Taiwan.
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