Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
Bennett all'Onu: 'Iran pericolo per tutti' Editoriale del Foglio
Testata: Il Foglio Data: 29 settembre 2021 Pagina: 3 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «'Odiare Israele non rende woke'»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 29/09/2021, a pag. 3, l'editoriale 'Odiare Israele non rende woke'.
A destra: la vignetta di Dry Bones. Naftali Bennett denuncia il pericolo di un Iran con la bomba nucleare
"Israele è un faro di luce e libertà e sostenerlo è una scelta morale. Attaccare Israele non rende moralmente superiori. Combattere l'unica democrazia in medio oriente non fa diventare woke". Lo ha detto il primo ministro israeliano Naftali Bennett all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, tre giorni dopo la conclusione della conferenza di Durban boicottata dalle democrazie. Perché in democrazia oggi fa "woke" aggredire moralmente e politicamente lo stato ebraico. Parlando proprio di Durban, Bennett ha detto: "Quella conferenza era originariamente pensata contro il razzismo, ma si è trasformata negli anni in una conferenza razzista contro Israele e il popolo ebraico. E il mondo ne ha avuto abbastanza. Ringrazio i 38 paesi che hanno preferito la verità alle bugie e hanno evitato la conferenza". Bennett ha ringraziato specificatamente gli Stati Uniti come "un amico fidato di lunga data". Il premier israeliano ha parlato poi di Iran: "Sta violando gli accordi di salvaguardia dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica e la fa franca". Arricchisce l'uranio al 60 per cento, cioè a un passo dall'uso militare. "Le parole non impediscono alle centrifughe di girare. Alcuni leader mondiali considerano ormai inevitabile l'acquisizione di armi nucleari da parte dell'Iran, ma Israele non può permettersi questo privilegio". Poi Bennett ha citato tutti i paesi dove Teheran ha messo piede: Iraq, Siria, Libano, Yemen, Gaza... "Come il tocco di re Mida della mitologia greca - ha ironizzato - il regime iraniano ha il `tocco dei mullah': ogni luogo toccato dall'Iran va in rovina". Ha detto molto, il premier israeliano. Che il "woke", da cui promana la "cancel culture", è una minaccia culturale per Israele, ma in generale per la cultura occidentale. E che l'Iran, che minaccia Gerusalemme direttamente, è fonte di caos per tutti.
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