Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
La cancel culture contro la musica: 'Puccini razzista!' Commento di Giulio Meotti
Testata: Il Foglio Data: 21 settembre 2021 Pagina: 1 Autore: Giulio Meotti Titolo: «'Puccini razzista'. Nel Regno Unito la cancel culture affonda i suoi artigli nella musica classica»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 21/09/2021, a pag. 1, l'analisi di Giulio Meotti dal titolo " 'Puccini razzista'. Nel Regno Unito la cancel culture affonda i suoi artigli nella musica classica".
Giulio Meotti
Giacomo Puccini
Roma. "Stiamo assistendo da alcuni mesi al dilagare di un fenomeno che pervade tutti i paesi occidentali e che si è prefissato l'obiettivo di riscrivere la storia passata", dirà oggi il medievista della Sorbona, Rémi Brague, in una conferenza sulla cancel culture al centro culturale Rosetum di Milano. La musica classica non poteva superare indenne questa damnatio memoriae. Nel 2007, a poche ore dalla prima di "Madama Butterfly" al Covent Garden di Londra, Roger Parker, il celebre musicologo autore dell'edizione critica della "Tosca", scrisse che l'opera di Puccini era colonialista e razzista. "Dovremmo intervenire sull'originale tagliandone alcune parti". Ora "Madama Butterfly" sarà "riesaminata" davvero. L'Opera nazionale scozzese, una delle più famose del Regno Unito, terrà una serie di conferenze sull'opera di Puccini del 1900 alla luce del suo "razzismo".
Lo storico Zareer Masani ha detto che è "sorprendente come persino l'opera sia diventata una scusa per colpire l'Impero britannico". Prima la storia del "musicologo che si è dimesso per protesta contro la cancel culture", come sintetizza il Telegraph. Paul Harper-Scott, che ha insegnato per quindici anni Storia della musica all'Università di Londra, si è dimesso con questa lettera: "I dipartimenti musicali potrebbero smettere di insegnare la musica di Beethoven, Wagner e altri nella convinzione (francamente folle) che così facendo miglioreranno in qualche modo le attuali condizioni delle persone economicamente, socialmente, sessualmente, religiosamente o razzialmente svantaggiate". Non è una ipotesi. Basta pensare alla recente produzione della Canadian Opera Company del "Ratto dal serraglio" di Mozart, in cui il regista ha pesantemente riscritto il testo del 1782 per combatterne il "razzismo". Siamo nel paese dove le scuole ora bruciano i libri "razzisti", come Asterix e Tintin. Poi il caso della English Touring Opera, che lascerà a casa quattordici musicisti colpevoli di avere la pelle bianca - inclusi molti che suonano con la compagnia da vent'anni - nel tentativo di "aumentare la diversità". Il direttore, James Conway, ha scritto ai musicisti, dicendo loro che la compagnia "attraversa cambiamenti significativi" che includono "l'aumento di tutti i tipi di diversità nella squadra".
Zhang Zhang
La celebre violinista Zhang Zhang al Figaro dice: "In nome del progresso giustifichiamo le ingiustizie. A causa dell'etnia, agli artisti della Touring Opera, alcuni dei quali fanno parte dell'ensemble da vent'anni, è stato detto che non avranno più un lavoro. Questa decisione non ha nulla a che fare con la musica, è pura ideologia". Il grande storico inglese Robert Tombs sul Telegraph scrive: "Se riteniamo Locke, Hume e Mozart dei razzisti, civiltà indifferenti ai nostri valori come la Cina e l'islam ci sconfiggeranno". Fare della cancel culture durante un clash di civiltà non porta molto bene.
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