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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
21.08.2021 Grillini talebani: la dichiarazione ignobile di Conte
Editoriale del Foglio

Testata: Il Foglio
Data: 21 agosto 2021
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «La fiducia talebana dei grillini»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 21/08/2021, a pag. 3, l'editoriale "La fiducia talebana dei grillini".

conte apre al 'dialogo' con i talebani e di maio prende subito le distanze:  dobbiamo... - Politica
In un fotomontaggio, Giuseppe Conte apre al dialogo con i talebani

La galassia grillina è alla ricerca di un leader decente del mondo libero che abbia pronunciato le stesse frasi, o qualcosa di simile, a quelle dette da Giuseppe Conte sul nuovo regime talebano. Il presidente dei 5 stelle ha detto: "Dobbiamo coltivare un serrato dialogo col nuovo regime, che appare, quantomeno a parole, da alcuni segnali che vanno tutti compresi, su un atteggiamento abbastanza distensivo". Poi ha aggiunto: "Non strumentalizzate le mie parole". Non occorre strumentalizzare, le sue parole mostrano l'incapacità di capire la crisi afghana e, cosa ben peggiore, la sua disponibilità a credere al bluff, molto mal orchestrato, dei nuovi talebani cortesi, moderati, rispettosi delle donne, amanti della libertà di stampa. Questi talebani "distensivi" non esistono, ma per giustificare le parole di Conte c'è chi si affretta a dire che l'ex premier non è certo l'unico a pensarla cost, anche Josep Borrell, l'Alto commissario per la politica estera e la sicurezza dell'Ue, dice le stesse cose. Borrell, che pure non manca di gaffe diplomatiche, non ha mai detto nulla di neppure comparabile alle frasi di Conte. Borrell ha detto: "Dovremo metterci in contatto con le autorità a Kabul, chiunque ci sia al governo, i talebani hanno vinto la guerra quindi dobbiamo parlarci, per discutere ed evitare un disastro migratorio e una crisi umanitaria". Anche Angela Merkel, che ieri ha incontrato Putin a Mosca, ha detto che gli europei dovranno cercare di parlare con i talebani, per fare in modo che chi vuole lasciare il paese possa farlo. Né Borrell né Merkel hanno avuto la tentazione di dare una chance ai fanatici, il loro è un calcolo triste: al governo ci saranno loro, ci toccherà parlarci per non peggiorare le cose. Ciò che Merkel e Borrell hanno in mente è un dialogo diffidente e necessario. Non certo "serrato". E soprattutto, e questa è la differenza più grande, entrambi sanno bene che i talebani rimangono talebani: fanatici. Ci dialogheranno, come è ovvio che sia, ma sapendo bene chi hanno di fronte: non c'è "atteggiamento distensivo" che tenga.

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