Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello
Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.
'La strana morte dell'Europa', di Douglas Murray Un libro che aiuta a capire
Testata: Informazione Corretta Data: 19 agosto 2021 Pagina: 1 Autore: IC redazione Titolo: «'La strana morte dell'Europa', di Douglas Murray»
Douglas Murray
La strana morte dell'Europa
Neri Pozza
La copertina (Neri Pozza ed.)
Accolto al suo apparire in Inghilterra dall’apprezzamento del Times e di buona parte della stampa britannica, La strana morte dell’Europa è un’opera che mostra senza ipocrisie e nascondimenti tre aspetti fondamentali della crisi che scuote l’Europa, dinanzi ai quali chiudere gli occhi implica soltanto lasciare campo libero all’estrema destra razzista. Questi tre aspetti sono nell’ordine: 1) il radicale cambiamento nella composizione etnica, culturale e religiosa dell’Europa che l’immigrazione già comporta e può, a maggior ragione, comportare in futuro. Murray snocciola cifre al riguardo che emergono da seri studi, come quello – fonte il Guardian – condotto in Svezia, secondo il quale la percentuale della popolazione musulmana nel 2050 salirebbe in quel paese all’11 per cento se l’immigrazione cessasse oggi del tutto, al 21 per cento se registrasse un afflusso regolare e al 31 per cento se continuasse al ritmo attuale; 2) il naufragio del multiculturalismo, solennemente annunciato dalle parole stesse di Angela Merkel: «il tentativo di costruire una società multiculturale e di vivere fianco a fianco in armonia è fallito, miseramente fallito»; 3) l’illusione, coltivata soprattutto dalle élite liberal, di affidare l’integrazione a quella che Murray definisce cieca fede nella «società dei consumi» e che sarebbe forse più opportuno chiamare cieca fede nel libero mercato. La risposta di Murray alla crisi delle democrazie liberali, che l’immigrazione e il fallimento del multiculturalismo svelano, è quella che caratterizza l’intera ondata neocon che attraversa l’Europa odierna, e che accomuna conservatori atei come lui e conservatori credenti: recuperare le radici cristiane del nostro continente. Per chi, come noi, non soltanto non nega, ma trova un bene prezioso la fusione di popoli e genti diverse questa risposta, tuttavia, non può che erigere nuove barriere e rivelarsi così ugualmente illusoria. È chiaro, però, che la battaglia contro la possibile barbarie in agguato non può riposare sulla cieca «fede nell’avanzata inarrestabile del progresso umano», ma esige la ricerca di una nuova civiltà e di un nuovo senso della comunità umana.