La mannaia di Facebook è sempre attiva
Commento di Deborah Fait
A destra: la famiglia Biran: l'unico sopravvissuto alla tragedia della funivia è Eitan, di 5 anni
Facebook  mi ha nuovamente bloccata per 30 giorni per aver risposto aspramente a  gente che sosteneva, in modo osceno, che i parenti israeliani di Eitan,  il bambino rimasto orfano nella strage della funivia del Mottarone, lo  vogliono riportare in Israele per appropriarsi del risarcimento  milionario che dovrebbe ricevere. Altri affermano che Eitan è nato e  cresciuto in Italia e che là deve rimanere. Bugia, il piccolo è nato e  cresciuto in Israele fino a circa un paio di anni fa. Altri si chiedono  se parla ancora in ebraico perché, secondo loro, chi arriva in Italia da  Israele deve dimenticare la propria madrelingua per dedicarsi  esclusivamente all'idioma di Dante.  Insomma, su Facebook si è scatenata  una lotta campanilistico-antisemita sulla pelle di un bambino  israeliano-ebreo semplicemente perché i suoi genitori si erano  trasferiti in Italia per motivi di studio e, in Italia, purtroppo, sono  morti. Ho spiegato che non era così, semplicemente i parenti materni  chiedono che il bambino cresca nel suo paese, in Israele, dove i suoi  genitori volevano tornare in un prossimo futuro. Purtroppo, il futuro è  stato loro negato dal destino e dalla mano criminale di persone senza  coscienza e ora Eitan ne paga le conseguenze. I suoi genitori e il  fratellino riposano in Israele dove la famiglia li ha voluti portare per  il loro ultimo viaggio. La cosa più vergognosa è l'insinuazione dei soldi (ebrei-denaro) che è  il solito leitmotiv antisemita da centinaia d'anni. A queste  provocazioni indecenti della maggior parte di coloro intervenuti nella  discussione, non ho potuto non reagire energicamente contravvenendo così  "… agli Standard della community in materia di molestie e bullismo",  così è scritto sulla sentenza. Pertanto, grazie a un manipolo di stupidi  antisemiti,  mi sono presa anche della "bulla" per la prima volta nella  mia vita. Qui sotto ho copiato alcuni dei commenti che mi hanno mandata  fuori dai gangheri, solo alcuni perché in realtà parliamo di molte  decine e tutti sullo stesso tono. Naturalmente questi sono ancora  attivi, io sono stata bloccata. Giudicate voi. 
=  Il bambino è nato e cresciuto in Italia. La zia paterna è lì.  Sradicarlo dalla scuola, dalle abitudini sarebbe un ulteriore trauma. A  mio avviso deve restare dove sta con la zia paterna. Certo sarebbe triste se stessero "lottando" solo per aggiudicarsi il grosso risarcimento che spetterà al bimbo e che dovrà essere amministrato dal suo tutore legale 
= Ma a nessuno è venuto in mente che contendersi questo bambino....sarà perché avrà un indennizzo milionario?  E l'amore dove sta? Sradicarlo da un luogo che conosce dove è nato va a  scuola ha amici per portarlo a casa di zii che avrà visto si e no due  volte l'anno? 
Io rispondo a uno dei tanti commenti:  cattiveria a gogò, vero? Oltre che ignoranza perchè anche i sassi sanno  che, trattandosi di un minore, i soldi saranno bloccati fino al suo 18  anno. Immagino che tu lo faresti per soldi visto che è la prima  porcheria cui hai pensato. 
  E qui un tale spiega che in Israele un bambino non può vivere! … si parla di evitargli un paese in guerra dove si corre nei bunker ai prossimi bombardamenti di Hamas. 

Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"