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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
30.07.2021 Come è cambiata l'Unesco con Audrey Azoulay
Editoriale del Foglio

Testata: Il Foglio
Data: 30 luglio 2021
Pagina: 3
Autore: la redazine del Foglio
Titolo: «Il G20 per rilanciare l'Unesco»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 30/07/2021, a pag.3 l'editoriale "Il G20 per rilanciare l'Unesco".

Audrey Azoulay, former French culture minister, to be Unesco's next  director-general | The Art Newspaper
Audrey Azoulay

Inizia il G20 della Cultura a Roma, all'arena del Colosseo, dove si riuniranno i ministri delle venti economie maggiori del mondo e quaranta delegazioni. All'inaugurazione saranno presenti il premier Mario Draghi e la direttrice dell'Unesco, Audrey Azoulay. L'Unesco in queste ultime ore ha assegnato una serie di riconoscimenti al patrimonio italiano. La leadership dell'ex ministro della Cultura del governo di Manuel Valls, di origine marocchina, si è contraddistinta in questi anni per una sobrietà ideologica che è la cosa migliore che ci si possa aspettare dall'agenzia dell'Onu per la cultura e la scienza a lungo accusata di partigianeria. Impossibile non ricordare che l'Unesco cinque anni fa ha cancellato tremila anni di storia ebraica di Gerusalemme. Per dirla con il quotidiano Haaretz, "è il giorno in cui l'Onu ha degradato il sito ebraico più importante al mondo al rango di una stalla". La risoluzione su Gerusalemme era così inaccettabile che l'allora direttore dell'Unesco, Irina Bokova, e il segretario dell'Onu Ban Ki-moon, hanno ritenuto di doversi dissociare. Sotto la guida di Azoulay non si sono viste più simili sbandate antisraeliane. Nei giorni scorsi, invece, l'Unesco ha chiesto conto alla Turchia di Erdogan della trasformazione della basilica-museo di Santa Sofia a Istanbul in moschea. Audrey Azoulay ha detto: "Santa Sofia è un capolavoro architettonico e una testimonianza unica dell'incontro fra Europa e Asia nel corso dei secoli. Il suo statuto di museo riflette l'universalità della sua eredità e ne fa un potente simbolo di dialogo". E adesso che i talebani si riaffacciano nelle stanze del potere in Afghanistan c'è quanto mai bisogno dell'Unesco, visto che gli "studenti di Allah" vent'anni fa bombardarono in mondovisione i grandi Budda di Bamiyan. E, magari, l'agenzia dell'Onu troverà anche il coraggio di chiedere alla Cina che fine abbiano fatto migliaia di moschee nello Xinjiang, oggetto di un mostruoso progetto di "assimilazione" della cultura uigura. A questo serve l'Unesco.

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