Rai Speciale Tg1: c'era una volta il deserto
Commento di Deborah Fait
Documentario di Raffaele Genah, lunedì, 5/7/2021, mezzanotte. 
  "Sul Neghev Israele sarà messo alla prova. Faremo fiorire il  deserto. Chi non crede nei miracoli non è realista." Così scriveva David  Ben Gurion vaticinando le parole del profeta Isaia. Raffaele Genah ha  concluso con questo bellissimo documentario il suo lavoro come  corrispondente da Israele e non possiamo che ringraziarlo anche se è  vergognoso che la Rai abbia mandato in onda questo gioiellino a  mezzanotte quando la maggior parte delle persone va a dormire. 
Questo "speciale" sul deserto del Neghev racconta la storia di  quella parte di Israele con immagini in bianco e nero e a colori, le  antiche carovane di beduini che trasportavano merci da Israele, allora  Mandato Britannico di Palestina, in Egitto e da là sulle navi verso  l'Europa. Quando uno dei due paesi che dovevano essere fondati sul  Mandato, (il secondo, che doveva ospitare gli arabi della zona, non  nacque mai per il famoso rifiuto arabo) fu proclamato Stato di Israele  dal Primo ministro David Ben Gurion, questi aveva un sogno che realizzò  al punto da andare a vivere i suoi ultimi anni proprio nel Neghev, nel  kibbutz di Sdè Boker, dove si può visitare ancora la sua casa modesta e  piena di storia. Entrarvi fa venire la pelle d'oca. Negli anni molti  sognatori e visionari sono andati a vivere nel deserto israeliano e  piano piano crearono il giardino dei sogni. 

 
Tra i tanti ricodiamo Yoel De Malach (De Angelis) un famoso  agronomo italiano arrivato nel Mandato nel 1939 e traferitosi nel sud  del Neghev nel 1943, fondò il kibbutz Revivim dove ha dedicato la  propria vita allo sviluppo dell'agricoltura nel deserto. Nel 1957 gli fu  conferito il Premio Israele per il suo lavoro pionieristico.   Il  Neghev sta diventando il cuore pulsante di Israele, la sua capitale Beer  Sheva, la porta del deserto, è una città altamente tecnologica,  modernissima che, per la sua posizione strategica, è la via di  congiunzione tra nord e sud. E' sede della prestigiosa università Ben  Gurion con la quale collaborano le tante aziende I tech e start up della  zona. Poco lontano, viaggiando verso Sdè Boker e La Midreshet Ben  Gurion, dove si trova l'Istituto Jacob Blaustein per la ricerca nel  deserto, si può vedere la enorme torre fotovoltaica che da luce a  101.000 pannelli i quali producono il 2,5% di energia dell'intero  Israele.     Nell'Istituto Blaustein Raffaele Genah intervista, tra gli  altri, il prof Aaron Fait, microbiologo dell'Istituto: " Il deserto è un  ambiente fragile, dice Aaron Fait, che può perdere facilmente il suo  equilibrio quindi dobbiamo avere un'agricoltura sostenibile se no  rischiamo di fare più danno che altro". 
Un paio di giorni fa sono andati a visitare l'Istituto e il  laboratorio di Aaron Fait il presidente tedesco Frank Walter Steinmeier e  il presidente uscente di Israele Reuven Rivlin, un grande onore per  tutti gli scienziati/pionieri che collaborano nell'Istituto. Questo  scrive il prof Aaron Fait: 
"Venerdì 2 luglio 2021 / 22 Tammuz 5781. "Come parte della sua  ultima visita di stato, il presidente Rivlin e il presidente tedesco  Steinmeier hanno visitato li Blaustein Institutes for Desert Research  presso il campus Sde Boker dell'Università Ben-Gurion del Negev. I due  presidenti hanno sentito parlare delle decine di  progetti di ricerca  nei settori della desertificazione, della sostenibilità e del  cambiamento climatico che si stanno conducendo nei vari laboratori del  campus con l'obiettivo di trovare risposte alle varie sfide che  l'umanità ha affrontato negli ultimi anni sul campo del cambiamento  climatico. I presidenti hanno fatto un tour all'Istituto Zuckerberg per  la ricerca sull'acqua, sul risparmio energetico, sul riutilizzo delle  fognature e sulla serra di insalata che utilizza acqua grigia. Hanno  visitato il Centro Nazionale Energia Solare Ben-Gurion e del  Dipartimento di Fisica Solare Solare e Ambientale. I presidenti hanno  poi assaggiato i prodotti delle vigne sperimentali di vitigno presso  l'Istituto Associati Francesi per l'Agricoltura e la Biotecnologia e  hanno incontrato il prof. Aaron Fait e il dottorante di ricerca Alamrie  Kelem Gashu dall'Etiopia. Hanno appreso il legame tra cambiamento  climatico e qualità del vino e le sue implicazioni per l'agricoltura  israeliana. Hanno anche sentito come Israele è diventato un modello per  altri paesi affetti da cambiamenti climatici e dal suo impatto sulla  sicurezza alimentare. Il presidente Rivlin ha detto: ′′ Sono felicissimo  di avere l'opportunità di visitare, insieme all'amico presidente della  Germania, questi meravigliosi centri di conoscenza e di partnership". I  due presidenti hanno poi continuato fino alla tomba del primo ministro  d'Israele, David Ben-Gurion, hanno posato le pietre di Gerusalemme sulla  sua tomba  e quella della moglie Paula" 
Il deserto del Neghev 
A questo punto permettetemi di avere un moto di orgoglio da  "Yiddische Mame" perché Aaron Fait è mio figlio. L'esercito con le sue  tante eccellenze nella ricerca e nell'alta tecnologia è un fattore  dominante ne Neghev, il governo sta tentando di portare le varie unità  di Zahal nei grandi spazi e sta costruendo vere e proprie città dove  saranno ospitati i soldati e le loro famiglie. Rahat è la città capitale  dei beduini dove si possono trovare bellissimi lavori di artigianato.  Oggi i beduini, anche se sono ancora la parte povera del paese, stanno  evolvendosi sempre più, sono presenti alla Knesset, nell'esercito,  studiano, anche le donne studiano e occupano posizioni importanti.  Naturalmente non tutte le famiglie lo permettono ma piano piano… Nella  vicina Beer Sheva troviamo anche il famoso Museo della Scienza dove si  spiega, tra le altre cose, cosa sia l'atomo, questo sconosciuto, museo  che spesso ospita scienziati di tutto il mondo. 
Infine ecco l'intervista a Angela Polacco, una delle migliori guide  italiane di Israele, senza togliere nulla alle altre, che racconta del  popolo nabateo, nomadi di origine incerta che commerciavano mirra,  incenso e altre spezie e che hanno lasciato molti segni importanti del  loro passaggio nella zona. Infine eccoci arrivati a Eilat, la Las Vegas  israeliana sul Mar rosso, la cui fama non è dovuta ai casinò che non  esistono, ma al mare, al sole, all'energia che emana dalla sua rara  biodiversità, alla barriera corallina e ai pesci di ogni genere che  guizzano tra le gambe quando si nuota. Raffaele Genah conclude il suo  bellissimo documentario con le parole del poeta Haim Gouri, Premio  Bialik e Premio Israele per la poesia e per la letteratura: "Ci sono  persone che non possono stare in questo posto, troppo giallo,   silenzioso al punto che si può impazzire, ci sono persone che per loro   Dio è troppo grande in questo deserto, le persone si spaventano quando  sentono le stelle di notte. Ma ci sono altre che si attaccano a questo  silenzio. Quelle persone rimangono qui."

Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"