Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Parigi: poliziotta uccisa a coltellate da un terrorista islamico Cronaca di Stefano Montefiori
Testata: Corriere della Sera Data: 24 aprile 2021 Pagina: 15 Autore: Stefano Montefiori Titolo: «Poliziotta uccisa con due coltellate. In Francia è tornato l'incubo islamista»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 24/04/2021, a pag.15, con il titolo "Poliziotta uccisa con due coltellate. In Francia è tornato l'incubo islamista", il commento di Stefano Montefiori.
Stefano Montefiori
Prima di sferrare l'attacco l'uomo è stato visto passare più volte davanti al commissariato, con il telefono all'orecchio, come se stesse facendo un sopralluogo o aspettando il momento propizio per colpire. Stéphanie, agente di polizia con compiti amministrativi, era uscita un istante per cambiare il disco orario nella sua auto, e alle 14 e 20 è tornata al commissariato per riprendere il lavoro. La donna di 49 anni, da 28 in polizia, due figli di 18 e anni, ha aperto la prima delle due porte di sicurezza del commissariato. A quel punto il terrorista l'ha raggiunta, bloccando il dispositivo automatico e quindi impedendo l'apertura della seconda porta; Stéphanie è rimasta bloccata per qualche secondo, quanto è bastato a Jamel, 36 anni, tunisino, per darle due coltellate alla gola, sotto gli occhi del colleghi al di là del vetro. Uno di loro ha sparato due colpi e lo ha ucciso, gli altri hanno chiamato l'ambulanza ma Stéphanie era già in arresto cardiaco, non sono riusciti a rianimarla.
«La nostra è una città tranquilla, sembra incredibile che queste cose possano accadere qui», dice la sindaca Véronique Matillon. Rambouillet è una cittadina a una quarantina di chilometri a Sud-ovest di Parigi, il suo castello ha ospitato il primo G6 nel 1975 e i colloqui falliti tra la Serbia e gli indipendentisti del Kosovo alla fine degli anni Novanta. Nessuna periferia in rivolta, nessun quartiere difficile. Ma un anno fa Jamel, arrivato dieci anni prima dalla Tunisia, si è radicalizzato passando sotto i radar dei servizi francesi. Incensurato, non era sulla liste di coloro che vengono tenuti sotto controllo perché sospetti di adesione agli ideali disti. E ieri è entrato in azione, urlando «Allah Akhbar» secondo alcuni testimoni. L'uomo viveva a Rambouillet da qualche anno, solo. Un vicino lo descrive come «musulmano ma non particolarmente praticante», che lavorava come muratore.
Molto attivo nei social media, per anni ha denunciato l'islamofobia e criticato le prese di posizione di Eric Zemmour, l'opinionista più volte condannato per incitamento all'odio e noto per le prese di posizione contro l'islam. Nell'aprile 2020, al momento del primo lockdown, il passaggio a uno stadio successivo: Jamel pubblica solo preghiere e versetti del Corano. Nell'ottobre scorso, pochi giorni dopo la decapitazione del professore di storia Samuel Paty a opera di un islamista ceceno, Jamel si unisce a un gruppo chiamato «Rispettate Maometto profeta di Allah». Ieri, venerdì, giorno di preghiera, l'attentato contro l'agente. In questi anni le forze dell'ordine francesi sono state spesso bersaglio dei terroristi: da Ahmed Merabet ucciso per strada dai fratelli Kouchi dopo il massacro di Charlie Hebdo alla coppia di poliziotti accoltellata in casa davanti al figlio di 3 anni a Magnanville, nel 2016, al capitano Xavier Jugelé assassinato sugli Champs Elysées l'anno successivo, al colonnello Arnaud Beltrame ucciso dopo essersi offerto di prendere il posto di un ostaggio a Trèbes, nel 2018. La Francia è scossa per l'ennesimo attentato islamista, dopo quelli di Samuel Paty in ottobre e della cattedrale di Nizza un mese dopo.
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