Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Processo per 'odio razziale' per le minacce alla Brigata ebraica, ancora con un rinvio In questo modo finirà in nulla
Testata: Avvenire Data: 12 gennaio 2021 Pagina: 2 Autore: la redazione di Avvenire Titolo: «Minacce a Brigata ebraica, sotto accusa per odio razziale»
Riprendiamo da AVVENIRE - Milano di oggi, 12/01/2021, a pag.2 la breve "Minacce a Brigata ebraica, sotto accusa per odio razziale".
Ancora un rinvio per il processo agli odiatori antisemiti che il 25 aprile 2018 hanno preso di mira la Brigata ebraica: sono le premesse perché finisca in nulla come spesso avviene quando il rinvio giustifica la cancellazione dell'accusa.
Ecco l'articolo:
Si è aperto ieri, ed è stato subito rinviato al prossimo 3 marzo, il processo davanti alla quarta sezione penale del Tribunale di Milano a quattro antagonisti: sono accusati di avere minacciato la Brigata ebraica durante il corteo antifascista per l'anniversario della Liberazione, il 25 aprile 2018. A tre imputati, tra cui Claudio Latino - già condannato dopo l'operazione antiterrorismo "Tramonto" - è stata contestata anche l'aggravante dell'odio razziale. In particolare, nell'indagine del pm Leonardo Lesti, Latino è accusato di avere minacciato i componenti della Brigata ebraica 'simulando la sventagliata di una mitragliatrice».
I contestatori della Brigata ebraica a Milano
I quattro si sono difesi contestando l'aggravante dell'antisemitismo e sostenendo che le loro proteste «erano contro le bandiere dello Stato di Israele e non contro la Brigata ebraica». Inoltre, hanno anche sostenuto che 'i gesti contestati non erano minacce nei confronti di alcuni manifestanti, ma mimavano le azioni militari di Israele».
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