Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Islam politico, il no deciso di Macron: un esempio da imitare Commento di Stefano Montefiori
Testata: Corriere della Sera Data: 03 ottobre 2020 Pagina: 36 Autore: Stefano Montefiori Titolo: «Islam politico, il no deciso di Macron»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 03/10/2020, a pag.36, con il titolo "Islam politico, il no deciso di Macron", il commento di Stefano Montefiori.
A destra: Emmanuel Macron
Stefano Montefiori
Molte volte accusato di minimizzare il problema, di attribuire certi attentati a occasionali problemi psichiatrici, di voler tutelare i cittadini più dal pregiudizio anti-islamico che dalle coltellate islamiste, ieri Emmanuel Macron ha annunciato un piano contro il «separatismo» dalla portata storica. Il progetto di legge che verrà presentato il g dicembre si pone un compito preciso: non una generica lotta ai «comunitarismi», come si diceva finora, ma una battaglia contro l'islam politico che pretende in un primo momento di prendere possesso di alcuni territori e settori «e poi di controllare tutta la società», ha detto il presidente. Macron ha avuto cura di premettere che il nemico non sono affatto i musulmani, francesi a pieno titolo come tutti gli altri. Il nemico è l'islam radicale, categoria per fortuna molto più ristretta, ma anche più ampia dei pochi terroristi e fiancheggiatori che finora venivano indicati come la sola minaccia.
Il nemico non è solo il terrorista che accoltella i passanti ma anche l'autista che rifiuta di fare salire sull'autobus pubblico una donna con la gonna a suo giudizio troppo corta, il padre che pretende dal medico un certificato di verginità della figlia in modo da poterla dare in sposa, i genitori che non mandano i figli a scuola ma «in strutture molto semplici, che hanno solo muri e spesso neanche finestre, dalle 8 alle 15, accolti da donne con il velo integrale. E che cosa fanno? Pregano, ecco il loro insegnamento». Quindi Macron annuncia il prossimo divieto della «scuola a domicilio» tranne motivazioni mediche certificate. E per rilanciare il ruolo fondante della scuola della République, dall'anno prossimo tutti i bambini francesi saranno obbligati a entrare in classe a tre anni. Misure coraggiose, senza precedenti, che sfidano il principio costituzionale della «libertà di insegnamento», e che saranno al centro del dibattito per i prossimi mesi.
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