Chi sta affamando davvero Gaza Video di Naftali Bennett a cura di Giorgio Pavoncello
Chi sta affamando Gaza? Gli aiuti alimentari da Israele alla popolazione della Striscia sono aumentati ormai del 40% rispetto al periodo pre-bellico. Eppure continuiamo a vedere scene di persone affamate che si accalcano per accaparrarsi il cibo. La realtà è che Hamas usa gli aiuti alimentari come strumento per assoggettare la popolazione. Un video dell'ex premier Naftali Bennett (tradotto con intelligenza artificiale) pieno di dati e prove, ve lo dimostra.
Libia: arrivano i nostri, anzi no, mancavano i visti sui passaporti Commento di Fausto Biloslavo
Testata: Il Giornale Data: 03 agosto 2020 Pagina: 1 Autore: Fausto Biloslavo Titolo: «'Manca il visto'. I nostri militari respinti dalla Libia»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 03/08/2020, a pag.1, con il titolo " 'Manca il visto'. I nostri militari respinti dalla Libia", il commento di Fausto Biloslavo.
Fausto Biloslavo
In Libia siamo alla beffa. I nostri militari giunti per un cambio del contingente a Misurata, che gestisce l'ospedale da campo, è stato rimandato indietro con la scusa che non avevano il visto d'ingresso. Non solo: a Tripoli gli uomini del comandante della missione militare italiana Miasit, compresa la scorta, sono disarmati perché i libici non li hanno mai autorizzati. «Segnali piccoli e grandi, ma pure pericolosi, che i turchi non ci vogliono fra i piedi in Libia. A Misurata hanno messo gli occhi sull'aeroporto, dove abbiamo da anni il nostro ospedale da campo», spiega una fonte militare del Giornale. Il senatore Enrico Aimi, capogruppo di Forza Italia in Commissione Esteri, ha denunciato la beffa dei militari rimandati a casa. Nel pomeriggio del 30 luglio un Hercules C 130 decollato da Pisa era atterrato alle 17.30 a Misurata con una trentina di soldati italiani a bordo. «Ad alcuni militari del Celio e della brigata Julia è stata però negata l'autorizzazione allo sbarco da parte delle autorità libiche, perché mancava sul loro passaporto il visto d'ingresso. Un caso di respingimento senza scrupoli, ridicolo e al tempo stesso umiliante» denuncia Aimi. Sei miliari hanno potuto scendere, ma altri 17 sono dovuti tornare indietro.
In Libia abbiamo un massimo di 400 uomini, 142 veicoli, 2 mezzi aerei e una nave nel porto di Tripoli in appoggio alla Guardia costiera nel contrasto alle partenze dei gommoni verso l'Italia. «La notizia ha dell'incredibile e dimostra che a livello internazionale il nostro Paese non conta più nulla. Mentre in Italia arrivano dalle stesse coste a ritmo sempre più serrato migliaia di clandestini che finiscono per finanziare i trafficanti di uomini, dalla Libia ci impongono di ritornare da dove siamo venuti» attacca Aimi, che preannuncia un'interrogazione parlamentare. Lo zampino dei turchi è evidente, ma nella capitale la situazione appare ancora più pericolosa con la scorta e il personale disarmati del generale di brigata Maurizio Fronda comandante della missione. Solo i carabinieri del Tuscania in difesa dell'ambasciata possono girare con le armi. Il comando alloggiava in un albergo vicino, non proprio il massimo dal punto di vista della sicurezza. Adesso si stanno spostando, ma sempre senza armi.
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