Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
'Riflessioni sulla questione antisemita', della rabbina Delphine Horvilleur Recensione di Enrico Paventi
Testata: Il Foglio Data: 16 giugno 2020 Pagina: 3 Autore: Enrico Paventi Titolo: «Riflessioni sulla questione antisemita»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 16/06/2020, a pag.3 la recensione di Enrico Paventi a "Riflessioni sulla questione antisemita" (Einaudi ed.) della rabbina francese Delphine Horvilleur.
Nelle sue Riflessioni sulla questione ebraica (1946) Jean-Paul Sartre aveva notato come l'israelita sia stato tradizionalmente definito dal punto di vista dell'antisemita: attraverso cioè lo sguardo di un individuo che è alla ricerca di un capro espiatorio al quale addossare il proprio senso di angoscia e insicurezza. A suo parere, inoltre, l'odio antiebraico si nutre costantemente dei nazionalismi nati dalla reazione alla Modernità e all'Illuminismo. In questo saggio Delphine Horvilleur - un rabbino di ispirazione liberale già autrice di alcuni scritti sul tema dell'identità - decide invece di seguire un itinerario completamente diverso: sceglie vale a dire di esplorare il sentimento antiebraico rileggendo i testi sacri, quelli della tradizione sapienziale e delle leggende giudaiche dal momento che, a suo parere, si tratta di un complesso di opere che "offre una lettura originale della psiche dell'aguzzino così come la percepisce la vittima del sistema che è in cerca di protezione". Mediante, dunque, un'analisi lucida e circostanziata di parecchi brani tratti in particolare dalla Torah e dal Talmud babilonese l'autrice mostra come - attingendo alla loro cultura - gli ebrei riescano a conoscere assai bene i tanti elementi che, nel corso del tempo, hanno contribuito a comporre la forma mentis degli antisemiti.
Delphine Horvilleur
E' interessante, al riguardo, mettere in rilievo come nei confronti dell'israelita vengano rivolte le accuse più disparate e contraddittorie: gli si rimprovera cioè di "avere" il denaro, il potere, le opportunità, la vita a cui aspira chi lo odia e ritiene invece di venirne usurpato, la tendenza a sfruttare la comunità da cui è stato accolto; e, nel contempo, di "non avere" una dimensione pienamente umana, una virilità completa, la volontà di integrarsi e di contribuire alla continuità del corpo sociale. Una disamina del genere sembra tanto più utile al giorno d'oggi: un'epoca nella quale ai tradizionali motivi dell'antisemitismo - di natura religiosa, antropologica, storico-economica - arrivano ad aggiungersi altri che vengono cavalcati tanto dall'estrema destra quanto dall'estrema sinistra - come è accaduto, per un verso, in Italia e Polonia e, per l'altro, in Francia e Gran Bretagna. Un'analisi che ci consentirà, insomma, di acquisire il possesso di un'arma adatta a contrastare sia il ripiegamento identitario sia le tentazioni vittimistiche alle quali sembra purtroppo indulgere, attualmente, un cospicuo numero di individui.
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