Notizie da Berlino, capitale europea dell'antisemitismo 
Analisi di Manfred Gerstenfeld 
(Traduzione di Yehudit Weisz)
 
 Antisemitismo è antisionismo e viceversa
Antisemitismo è antisionismo e viceversa
Condividere Non è ancora molto noto che negli ultimi anni Berlino è diventata la  capitale dell'antisemitismo europeo. Gli atteggiamenti antiebraici e  anti israeliani a Berlino hanno molte sfaccettature. Ci sono stati 1083  episodi di antisemitismo nel 2018 rispetto ai 951 del 2017. Questi  includono decine di casi di aggressione fisica contro ebrei. Il 35% dei  berlinesi considera il comportamento di Israele paragonabile a quello  dei nazisti.   Numerosi studenti ebrei sono stati costretti a lasciare le scuole  pubbliche. Aaron Eckstadt, preside del  liceo ebraico Moses Mendelsohn  di Berlino, ha affermato che ogni due settimane un nuovo studente arriva  al Moses Mendelsohn per fuggire dalla sua scuola pubblica. Sono stufi  del mobbing, delle minacce e dell'antisemitismo che lì sono  quotidiani. Ha aggiunto che, secondo le sue informazioni, i responsabili  sono soprattutto studenti musulmani. La Ministra della Giustizia  tedesca,  Christine Lambrecht (SPD), ha visitato il liceo nell'ottobre  2019. Ha affermato che i dipendenti della polizia e della giustizia  devono essere sensibilizzati per saper riconoscere segnali  dell’antisemitismo. Ci si chiede perché ciò non sia stato fatto negli  anni precedenti.   Ogni anno per le strade di Berlino si svolge la marcia di Al-Quds, che  invoca la distruzione di Israele. Hezbollah, l'organizzazione libanese  classificata dagli Stati Uniti come entità terroristica, non è attiva  solo a Berlino ma anche in altre parti della Germania. L'agenzia di  intelligence per la città di Amburgo ha riferito che 30 moschee e centri  culturali in Germania hanno legami con Hezbollah o con la sua  ideologia. La Germania mantiene artatamente una separazione tra il  braccio militare di questa organizzazione terroristica, che è vietato e  il braccio politico che invece è libero di propagandare le sue idee nel  Paese, è autorizzato a reclutare membri, a raccogliere denaro e  incanalarlo verso Beirut. Ogni mese si aggiungono ulteriori scandali. Nel dicembre del 2019 si è  svolta una conferenza dei sostenitori di Hamas a Berlino,  nella stessa  città in cui Hitler e i suoi associati pianificarono il genocidio contro  gli ebrei. Il titolo dell’evento era "I palestinesi in Europa e  nell'UNWRA". In passato i servizi segreti tedeschi avevano già collegato  i suoi organizzatori ad Hamas. La città di Berlino, governata da  un'alleanza di partiti di sinistra, ha permesso che l'evento si  svolgesse. L'ambasciatore degli Stati Uniti in Germania, Richard Grenell  ha twittato: "Hamas è un'organizzazione terroristica e non dovrebbe  essere benvenuta a Berlino."  Il 3 ottobre, circa 1000 persone hanno marciato a Berlino con il motto  "Noi per la Germania". Il Forum ebraico per la Democrazia e  l'Antisemitismo (JFDA) ha pubblicato un video che mostra che si trattava  di una marcia di neonazisti. Un uomo urlava: "Mai più Israele". C’erano  anche appelli  per una battaglia di mille anni con riferimento ai mille  anni nei quali il Terzo Reich di Hitler sarebbe dovuto esistere. 

Una manifestazione pro Israele e contro l'antisemitismo a Berlino
A  settembre, un siriano di 23 anni armato di un coltello ha assalito la  guardia addetta alla più grande sinagoga di Berlino in via  Oranienburger. Secondo i testimoni ha gridato "Allah Akbar e F ** k  Israel". Da allora l'aggressore è stato rilasciato e non si sa dove si  trovi.  In ottobre, un uomo di 70 anni è stato picchiato a  Berlino. L'aggressione era iniziata con un assalto verbale  caratterizzato da insulti antisemiti. Non era chiaro se la vittima fosse  ebrea. Il rabbino della comunità ebraica di Berlino, Yehuda Teichtal, è stato  aggredito a luglio. A ottobre, l'accusa ha interrotto le sue  indagini. Teichtal ha criticato la decisione delle autorità. Ha detto:  "Quattro persone sono state testimoni dell'attacco. Sanno chi è  l'autore. Eppure si rifiutano di fare una dichiarazione". Teichtal ha  affermato che un'indagine con dei risultati avrebbe potuto dare alla  gente fiducia nelle autorità giudiziarie. Ha concluso: "Il danno è  enorme". Va detto qui che questo  andamento è tipico del comportamento  della sinistra e dei liberali che domina la Germania. L'esercito del  Paese è in pessime condizioni, il dipartimento della giustizia è debole e  la polizia è fortemente a corto di personale.  Il 9 novembre, in occasione del trentesimo anniversario della caduta del  muro di Berlino, si è tenuto uno spettacolo alla Porta di Brandeburgo,  che era stato trasmesso in diretta dalla ZDF, la televisione pubblica  tedesca. Durante quello spettacolo, che era stato mandato in onda il  giorno che coincideva anche con l'anniversario della Notte dei cristalli  del 1938, era stato proiettato uno slogan in lettere ebraiche che si  dichiarava "contro l'occupazione". Gli organizzatori si sono poi  scusati. Il loro rappresentante ha detto all'ambasciatore israeliano in  Germania che non era consapevole del contenuto. Questo episodio  rappresenta ancora un’altra sfaccettatura dell'antisemitismo a Berlino.  A novembre è stata vandalizzata una mostra sulla famiglia ebrea  Mendelsohn,  in una cappella del cimitero nel quartiere berlinese di  Kreuzberg. C'erano svastiche e simboli dell’ideologia di estrema  sinistra. La mostra era stata allestita vicino alle tombe della famiglia  Mendelsohn. I problemi sorgono  da molte direzioni, anche da eventi un tempo  inimmaginabili.  A dicembre il Centro Collettivo di Artisti per la  Bellezza Politica (lo ZPS, di impronta radicale) aveva installato in una  mostra un pilastro d'acciaio, che conteneva resti di ebrei assassinati  durante la Shoah. L'installazione del pilastro era stata approvata dalle  autorità. Ma dopo enormi proteste, il gruppo ha chiuso la mostra ed ha  anche presentato le sue scuse ai sopravvissuti della Shoah e alle altre  vittime del nazismo. Il sindaco socialista, Michael Muller, ha condannato il BDS. D’altro  canto al contrario, a dicembre ha ospitato il sindaco di Teheran, Pirouz  Hanachai. Questo è solo un esempio della diffusa ambivalenza locale e  nazionale, che ha reso possibile che Berlino diventasse la capitale  europea dell'antisemitismo.  
 Manfred     Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal     Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International  Leadership    Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni  il Jerusalem    Center for Public Affairs.
Manfred     Gerstenfeld è stato insignito del “Lifetime Achievement Award” dal     Journal for the Study of Antisemitism, e dall’ International  Leadership    Award dal Simon Wiesenthal Center. Ha diretto per 12 anni  il Jerusalem    Center for Public Affairs.
Le sue analisi escono in italiano in esclusiva su IC