Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Ungheria: Budapest al voto, vincono i verdi, Orban sconfitto Commento di Daniel Mosseri
Testata: Il Giornale Data: 15 ottobre 2019 Pagina: 8 Autore: Daniel Mosseri Titolo: «I sovranisti perdono colpi in Europa, Orbŕn battuto a Budapest dai verdi»
Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 15/10/2019, a pag.8, con il titolo "I sovranisti perdono colpi in Europa, Orbŕn battuto a Budapest dai verdi" il commento di Daniel Mosseri.
Daniel Mosseri
Victor Orban
Prima crepa nell'edificio sovranista del premier ungherese Viktor Orbán. Alle elezioni amministrative di domenica il suo partito Fidesz č stato sconfitto dall'opposizione progressista in dieci delle 23 maggior cittŕ ungheresi in lizza. Particolarmente bruciante la vittoria del candidato ecologista Gergely Karácsony a Budapest. Attorno all'aspirante sindaco verde hanno fatto blocco tutti i partiti di opposizione, a inclusione dei neofascisti di Jobbik. Cosě Karácsony ha ottenuto oltre il 50% dei consensi promettendo subito di riportare la capitale in Europa una chiara allusione al gelo calato sulle relazioni fra l'Ue e l'Ungheria. Da domenica sera Orbán assomiglia un po' di piů al presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan: se il partito del sultano non controlla piů Istanbul 15 milioni di abitanti e cuore pulsante dell'economia turca quello del «Viktator» ha perso a Budapest, dove vivono quasi 2 dei 9,8 milioni di ungheresi. Alla vittoria delle liste progressiste ha contribuito lo scandalo dello yacht: ore prima dell'apertura delle urne, il sito ungherese Index ha pubblicato un video in cui il sindaco sovranista di Gyor, Zsolt Borkai, era impegnato in un festino a luci rosse con alcune prostitute su una barca di lusso. Padre di famiglia, giŕ medaglia d'oro di ginnastica artistica (cavallo con maniglie) alle Olimpiadi di Seul e giŕ deputato per il partito di Orbán, Borkai impersonava meglio di altri il programma Dio-patria-e famiglia sviluppato da Fidesz. Nella sua Gyor, invece, sono apparsi volantini e manifesti con su scritto «Fondi pubblici, cocaina e prostitute». Borkai ha negato di aver usato stupefacenti ma ormai il danno era fatto e per Karácsony č stato facile dichiarare che l'ex sindaco non era un'eccezione: «Esiste un solo tipo di Fidesz ed č marcio fino al midollo». Il video sullo yacht ricorda l'Ibizagate: a maggio 2019 un video immortala il leader dei sovranisti austriaci (Fpö) Heinz-Christian Strache mentre promette favori a una sedicente oligarca russa in cambio di bustarelle. Lo scandalo č costato alla Fpö la permanenza al governo di coalizione con i popolari e Strache ha perso la guida del partito. La sconfitta a Budapest e la figuraccia di Borkai non sembrano invece destinati a far perdere il posto a Orbán: i risultati elettorali mostrano che l'agenda nazionalista e xenofoba di Fidesz raccoglie ancora forti consensi nei distretti rurali e nelle cittŕ minori. L'economia poi corre come nessun'altra in Europa: dopo il 4,1% del 2017 e il 4,9% del 2018, il Pil ungherese dovrebbe crescere del 4,4% nel 2019 secondo le ultime stime della Commissione Ue. Eppure l'Ungheria, forte anche di un'opposizione piů compatta e spregiudicata, da ieri č un po' meno compatta nel sostegno al suo leader assoluto. Che si accingerebbe a tagliare fondi pubblici alle amministrazioni locali passate all'opposizione.
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