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Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 10/09/2019, a pag. 3, il pezzo "Tensione fra Israele e Hezbollah per un drone caduto in Libano". OR riduce l'aggressività e le minacce dei terroristi di Hezbollah, stipendiati e addestrati dall'Iran, a "tensione". Inoltre divide nel titolo questa "tensione" tra Israele e Hezbollah, mettendo sullo stesso piano un Paese libero e democratico e una organizzazione criminale. Nel pezzo Hezbollah è definito "movimento", manca la parola fondamentale per capire: "terroristico". Una omissione costante sulle pagine del quotidiano ufficiale della S.S. (Santa Sede). Ecco il pezzo:
Le Forze di difesa israeliane hanno confermato la caduta di un proprio drone in territorio libanese. Un portavoce militare israeliano, citato dai media, ha però escluso che il velivolo sia stato abbattuto dopo che aveva violato lo spazio aereo libanese, come denunciato invece dal movimento sciita libanese Hezbollah. Il drone «per quanto ne so, è caduto» a seguito di problemi tecnici, ha spiegato il portavoce israeliano rispondendo alle domande dei media. Hezbollah si era invece attribuito l'abbattimento del drone, che sarebbe avvenuto nei pressi della cittadina libanese di Ramia, a ridosso della linea blu di demarcazione tra Libano e Israele. Hezbollah ha anche riferito che il velivolo senza pilota è attualmente nelle sue mani. L'esercito israeliano, attraverso una nota, ha spiegato che il velivolo in questione è di piccole dimensioni e stava conducendo operazioni di ricognizione nell'area, considerate di routine. «Non c'è pericolo che possano essere state prelevate informazioni sensibili» dal velivolo, rassicura ancora la nota. L'episodio giunge in un periodo di alta tensione tra Israele e Hezbollah in prossimità delle elezioni parlamentari israeliane, il 17 settembre prossimo. Intanto, nelle prime ore di questa mattina alcuni razzi sono stati lanciati dalla Siria verso il territorio israeliano, senza colpirlo. Lo riferisce l'esercito israeliano, spiegando che gli ordigni sono stati lanciati «dai dintorni di Damasco da milizie sciite» che operano sotto il comando delle forze al-Quds dei guardiani della rivoluzione iraniani.
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