Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Francia: minacciata la madre araba musulmana di uno dei militari assassinati da Mohammed Merah a Tolosa Ecco chi parteggia per i terroristi islamici
Testata: Il Foglio Data: 11 giugno 2019 Pagina: 3 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «Una madre coraggio in Francia»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 11/06/2019, a pag. 3 l'editoriale "Una madre coraggio in Francia".
Il terrorista Mohammed Merah
"Viva Merah”, “Toccherà presto anche a te sporca ebrea”. Quando Latifa Ibn Ziaten si è svegliata, ieri mattina, ha trovato i muri della sua casa di Sotteville-lès-Rouen, in Normandia, imbrattati di scritte antisemite e minacce di morte. “Ancora una volta, sono stata presa di mira. Ho sporto denuncia. Spero che i colpevoli vengano individuati e puniti per il loro atto odioso”, ha twittato la madre di Imad Ibn Ziaten, la prima vittima della strage jihadista perpetrata nel 2012 da Mohammed Merah, il killer della scuola ebraica di Tolosa.
Latifa Ibn Ziaten con la foto del figlio assassinato da Merah
Suo figlio era un militare di origini marocchine appartenente al reggimento paracadutisti di Francazal, ucciso da Merah l’11 marzo di sette anni fa con un proiettile in testa. In reazione a quel dramma, Latifa aveva deciso di creare un’associazione, Imad pour la jeunesse et la paix, per ricordarlo ma anche per aiutare i giovani dei quartieri difficili. “La mia cliente non si sente al sicuro, è sconvolta e sotto choc. È il ritorno dell’odio in Francia”, ha dichiarato l’avvocato della donna, Samia Maktouf. Non è la prima volta che Latifa subisce delle minacce. Nel 2018, prima di uccidere il colonnello Arnaud Beltrame a Trèbes, l’islamista Redouane Lakdim le aveva già indirizzato alcuni messaggi minatori. Ma perché proprio lei? Perché è la madre coraggio delle banlieue francesi, il simbolo di quei valori di tolleranza e di dialogo interreligioso che gli estremisti detestano. Da quando ha perso suo figlio, ha sempre risposto con gesti d’amore, militando per la laicità e per sottrarre i giovani fragili dai cattivi maestri del radicalismo islamico. Le scritte antisemite e le minacce sono gesti di intimidazione che il governo francese non può sottovalutare, anche alla luce degli ultimi dati sull’esplosione dell’antisemitismo: più 74 per cento nel 2018.
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