Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
'Salvarsi. Gli ebrei d'Italia sfuggiti alla Shoah, 1943-1945', di Liliana Picciotto Recensione di Erica Scroppo
Testata: Il Foglio Data: 29 maggio 2019 Pagina: 3 Autore: Erica Scroppo Titolo: «Salvarsi. Gli ebrei d'Italia sfuggiti alla Shoah, 1943-1945»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 29/05/2019, a pag.3, la recensione di Erica Scroppo al libro di Liliana Picciotto "Salvarsi. Gli ebrei d'Italia sfuggiti alla Shoah, 1943-1945".
Erica Scroppo
Liliana Picciotto - la copertina (Einaudi ed.)
Libro corale, composto di vari strati e parti distinte, che possono essere separatamente lette, consultate, utilizzate come referenze, tutte ugualmente valide e interessanti. In questo poderoso volume della collana Einaudi Storia, Liliana Picciotto, autrice di molte pubblicazioni sulla deportazione e sugli ebrei contemporanei in Italia, ha raccolto il risultato di anni di ricerca sui “salvati”, progettato e finanziato dal Cdec (Centro di documentazione della storia ebraica) di Milano di cui dirige il settore storico. Alla base del lavoro sta l’assunto che la “Me - moria della Salvezza” o “del Bene”, è importante quanto la memoria del Male. Nella Shoah perirono oltre 7.000 ebrei italiani, il che è, oltre che tragico mostruoso; però ciò significa che sui 38.802 di prima del 1943, 31.822, cioè oltre l’81 per cento è scampato, percentuale alta di cui il Centro da tempo vuole scoprire il perché. Solo 10.599 “salvati” sono stati rintracciati, catalogati, intervistati e le loro storie sono state analizzate alla luce di vari criteri, dalla provenienza regionale, alle vicende individuali, alle persone singole che hanno aiutato, alle reti sociali e religiose, a movimenti come la Resistenza. I 682 giusti* italiani non bastano a giustificare il grande numero di “non sommersi”. Questo percorso ci aiuta a capirne di più. La parte I affronta la metodologia e chiarifica definizioni e aggettivi, dal significato di “ebreo” nella definizione di razza del 1938 a che voglia dire “salvo” o “soccorritore”. La parte II, la più ampia ed essenziale, è “La Storia”, la narrazione della triste vicenda iniziata nel settembre del 1938 con le leggi razziali e discriminazioni e precipitata nella tragedia cinque anni dopo, con l’occupazione nazista: dall’esclusione dalle scuole pubbliche alla spedizione ai campi di sterminio. Affascinante l’operato della Delasem (Delegazione assistenza emigranti), irresistibili i titoli di vari capitoli (“Salvarsi mediante una fuga collettiva”, “Evasioni rocambolesche”, “I figli di matrimonio misto si salvarono?”, “Bambini salvati dalla Shoah”, “Comunità evangeliche in aiuto di ebrei”) oltre a quelli fondamentali come “La persecuzione nazista” e “L’oppressione fascista” o “Che cosa si sapeva in Italia della politica di sterminio”. La parte III riguarda “I numeri”: i dati oggettivi, l’universo dei salvi, fattori decisivi per la salvezza, geografia della salvezza, i salvi in base a età, genere, condizione socioeconomica e infine l’universo dei soccorritori. La parte IV si legge come un romanzo, in cui però le avvincenti storie sono vere. Titoli e sottotitoli spesso divertenti e spiritosi, riflettono il tipico sense of humour ebraico, inestinguibile perfino in condizioni drammatiche come quelle descritte. Per gli evangelici è un ovvio motivo di orgoglio trovare uno spazio così prominente, data la esigua quantità numerica di queste comunità in Italia (spiccano Firenze e Roma) oltre che nelle Valli valdesi. Rorà, di 200 abitanti, che a lungo ospitò 21 persone, brilla nel firmamento delle Valli dove individui e collettività fornirono aiuti, rifugio, solidarietà. Peccato che i pastori di Bobbio, Villar e Rorà non compaiono con i loro nomi ma è una gioia conoscere la storia della torrese Carla Bachi e la sua speciale amicizia con Emanuele Artom, anch’egli ospite della Casa di riposo dell’Esercito della salvezza. Le testimonianze sono tutte degne di nota, ma speciale è quella della sorella di Primo Levi, Anna Maria. *giusti fra le nazioni: persone distintesi per generosità nei confronti degli ebrei nella Seconda guerra mondiale, individuate da Israele nel corso di un cinquantennio.
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