Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Basta con la storiella del 'lupo solitario' Cronaca di Marta Serafini
Testata: Corriere della Sera Data: 23 dicembre 2018 Pagina: 15 Autore: Marta Serafini Titolo: «Strasburgo, le indagini 'Chekatt giurò fedeltà all'Isis in un filmato'»
Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 23/12/2018, a pag.15, con il titolo"Strasburgo, le indagini «Chekatt giurò fedeltà all'Isis in un filmato» la cronaca di Marta Serafini
Per quanto tempo dovremo ancora sorbirci la favola del 'lupo solitario'? Bene ha fatto Marta Serafini a raccontare nei dettagli lo stretto rapporto del terrorista di Strasburgo con lo Stato Islamico, che non è affatto scomparso, ha semplicemente aggiornato la propria tecnica.
Marta SerafiniCherif Chekatt era agli ordini dell'Isis
Cherif Chekatt, il 29enne, che a Strasburgo l'n dicembre scorso ha ucciso 5 persone, compreso il reporter italiano Antonio Megalizzi, avrebbe giurato fedeltà all'Isis in un filmato. La notizia trapela da una fonte vicina alle indagini riportata dall'Afp. Isis aveva rivendicato l'attacco con un comunicato postato su Amaq, la sedicente agenzia di stampa del Califfato, in cui definiva Chekatt un suo «soldato» e le morti una vendetta «per i fratelli morti in Siria e in Iraq». La rivendicazione era arrivata poco dopo l'uccisione di Chekatt in un blitz della polizia nel quartiere di Neudorf. Chekatt era inserito nella lista dei sospettati per jihadismo — la cosidetta «fiche S». Era stato condannato 27 volte per reati comuni in Francia, Germania e Svizzera e aveva trascorso molti mesi in carcere. Per l'attacco sono state arrestate sette persone. Tra queste i genitori di Chekatt e due fratelli però tutti rilasciati.
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