Torno sull'argomento alcuni giorni dopo l'articolo di Fausto Biloslavo che scriveva come il film fosse oggetto di un boicottaggio non dichiarato apertis verbis, da parte di certi intellettuali che ben conosciamo, ma efficacie soprattutto nelle grandi città. Forse per tacitare questa critica, oggi 25 nov. ne ha parlato al GR1 delle 8 la giornalista Baba Richerme ma rivisitando il tutto in salsa buonista/arcobaleno. Insomma, l'infoibamento di Norma Cossetto non fu un atto da inquadrare nella pulizia etnica ma violenza contro le donne. Vogliamo forse incolpare i Titini? Non sia mai.
Roberto Razza
Gentile Roberto,
Un film come Red Land dovrebbe essere proiettato nelle scuole perchè almeno i giovani possano parlarne con i propri genitori appartenenti alla generazione del silenzio. Un silenzio vergognoso che molti cercano di perpetuare ancora oggi. La tragedia delle foibe, delle decine di migliaia di persone, contadini, insegnanti, commercianti, giovani, persino bambini inghiottiti dalle profonde buche del Carso, è sconosciuta ai più per precisi ordini dei vari governi italiani succedutisi dalla fine della guerra ad oggi( con una pausa durante il governo Berlusconi). Il popolo istriano merita giustizia per le foibe, per come quella tragedia è stata trattata dall'Italia, per quel latte che i bolognesi gettavano sulle rotaie dei treni pur di non darlo ai bambini. Simone Cristicchi, il bravissimo autore di Magazzino 18, si è visto troncare la carriera dopo la programmazione del documentario sugli orrori dei titini e dei loro complici.
Un cordiale shalom
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