Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
'Qatar esempio di moderazione': c'è qualcuno che informi Matteo Salvini sulla politica estera? Le incredibili dichiarazioni durante una visita a Doha
Testata: Il Foglio Data: 31 ottobre 2018 Pagina: 3 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «Salvini folgorato sulla via di Doha»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 31/10/2018, a pag.3, l'editoriale "Salvini folgorato sulla via di Doha".
Secondo Matteo Salvini, "Il Qatar si sta distinguendo per un certo equilibrio rispetto agli estremismi mostrati in questi giorni da paesi quali, per esempio, l’Arabia Saudita. Vi dico che ho trovato un Paese stabile e sicuro dove l’estremismo islamico non ha futuro". Nulla di più lontano dalla realtà, dal momento che il Qatar è in prima fila, insieme a Iran e Turchia, nel sostegno e finanziamento del terrorismo islamico. C'è qualcuno che informi Matteo Salvini sulla politica estera?
Ecco l'articolo:
L'emiri del Qatar Al Thani Matteo Salvini
Il Qatar si sta distinguendo per un certo equilibrio rispetto agli estremismi mostrati in questi giorni da paesi quali, per esempio, l’Arabia Saudita. Vi dico che ho trovato un Paese stabile e sicuro dove l’estremismo islamico non ha futuro”. A parlare così è il vice premier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ieri nel piccolo emirato, lo stesso che solo l’anno scorso, quando era ancora all’opposizione, lanciava accuse contro Doha di finanziare e fomentare il terrorismo islamico. “Con la Lega al governo, nemmeno mezzo metro quadro a chi è anche lontanamente sospettabile di fiancheggiare il terrorismo islamico”, tuonava il capitano su Facebook nel giugno 2017. Era nel giusto il vecchio Salvini. L’Economist ha definito il Qatar “l’altro stato wahabita”, riparo per predicatori islamisti che persino i sauditi considerano troppo radicali. Il generale Jonathan Shaw, già vice-capo di stato maggiore inglese, ha accusato il Qatar di aver “acceso la bomba a orologeria per diffondere l’islam radicale nel mondo”. Doha da molti anni è accusata di soffiare sull’islamizzazione in medio oriente e in Europa, dove investe molto. Era nel giusto il vecchio Salvini. Quello nuovo, un cinico al quadrato, da Doha risulta capace di presentare quel regno, che fino a mezzo secolo fa era un paese di pescatori, poverissimo e fuori dai radar ma che oggi è uno dei più ricchi del mondo (il pil pro capite è di centomila dollari) grazie agli ottanta milioni di tonnellate di gas liquido che il paese produce ogni anno, in un modello di moderazione. Dall’Iran all’Arabia Saudita, gli affari sono affari. Tutti i paesi europei ne fanno. Salvini ci risparmi la morale sull’islam moderato dell’emiro al Thani. Ieri era l’unico in tutto il medio oriente a crederci.
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