Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Inghilterra: antisemitismo e corbynismo Analisi tratta da Politico Europe
Testata: Il Foglio Data: 20 agosto 2018 Pagina: 3 Autore: la redazione del Foglio Titolo: «Il corbynismo, nuova malattia inglese»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 20/08/2018, a pag. III, l'analisi "Il corbynismo, nuova malattia inglese" tratta da Politico Europe.
Jeremy Corbyn depone una corona di fiori in ricordo dei terroristi che assassinarono gli atleti israeliani a Monaco nel 1972
Dopo quasi tre anni della leadership di Corbyn, la crisi di antisemitismo nel partito [laburista britannico, ndt] continua a peggiorare”, scrive James Kirchick su Politico Europe, in una lunga analisi intitolata “Il più pericoloso degli export britannici: il corbynismo”. “Appena due settimane fa è emerso che Corbyn una volta ha comparato le azioni di Israele a Gaza a quelle della Germania nazista a Stalingrado, si è riferito ai terroristi di Hamas come suoi ‘fratelli’, ha ridicolizzato un collega deputato ebreo chiamandolo ‘l’onorevole rappresentante per Tel Aviv’ e instillato il dubbio – su una tv di stato iraniana, niente meno – che Israele possa aver avuto un ruolo nell’attacco terroristico contro l’Egitto. Corbyn è un sinistroide dogmatico che concepisce il razzismo esclusivamente attraverso il prisma del potere che, nella sua semplicistica e volgare visione del mondo marxista, è in mano agli ebrei. Nel giorno della memoria dell’Olocausto, nel 2011, Corbyn si è unito al suo futuro cancelliere ombra, John McDonnell, nel sostenere una risoluzione parlamentare per cambiare il nome della commemorazione in ‘Giorno della memoria dei genocidi’. Più di recente, Corbyn e i suoi alleati hanno tentato di modificare la definizione di antisemitismo dell’Alleanza internazionale per la memoria dell’Olocausto, così da escludere gli esempi pertinenti a Israele. Invalidare questo tipo di retorica antisemita (come comparare Israele alla Germania nazista o imputare lealtà duplici agli ebrei) è un tentativo estremamente cinico, da parte di Corbyn e dei suoi alleati, di difendersi retroattivamente dall’accusa di antisemitismo, dopo decenni di attiva fomentazione. L’inevitabile conclusione è che Corbyn è un antisemita. Non nel modo crudo di gente come il Grande stregone del Kkk David Duke, la stella del British National Party Nick Griffin o il blogger neonazista Daily Stormer (che, guarda caso, sostengono il leader laburista). L’antisemitismo di Corbyn è più sottile e più sfumato, ed è una funzione del suo fervente antisionismo. E’ difficile immaginare un politico col bagaglio antisemita di Corbyn fare carriera nel Partito socialista francese, figurarsi fra i socialdemocratici tedeschi. L’impegno di Corbyn dimostrato per rinominare la Giornata della memoria dell’Olocausto sarebbe stato sufficiente a farlo fuori, nella sinistra tedesca, che ha ammirevolmente posto l’Olocausto al centro della storia europea del Ventesimo secolo, un lavoro durato generazioni e intrapreso nell’indifferenza generale della società circostante. La volgarizzazione dell’Olocausto da parte di Corbyn, nella sua comparazione di crimini ben minori allo sterminio sistematico di sei milioni di ebrei, o la più palese tattica antisemita di paragonare gli ebrei ai nazisti, è giustamente considerata un tabù da chiunque sia dotato di un’istruzione elementare, oltre che di una coscienza morale”.
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