Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Da JStreet una storia istruttiva Commento di Angelo Pezzana
Testata: Informazione Corretta Data: 20 agosto 2018 Pagina: 1 Autore: Angelo Pezzana Titolo: «Da JStreet una storia istruttiva»
Da JStreet una storia istruttiva Commento di Angelo Pezzana
Rashida Tlaib è la prima candidata palestinese-americana ad avere vinto le primarie del Partito Democratico nel 13°distretto congressuale del Michigan, quindi con la possibilità di essere eletta nelle prossime elezioni di novembre. Di famiglia palestinese ma nata negli Usa ha quindi le carte in regola. La novità non è nelle origini, negli Stati Uniti la provenienza da un altro paese è quasi la norma, ma la sponsorizzazione che ne ha favorito la vittoria. È stato infatti il movimento JStreet, espressione del mondo ebraico americano di sinistra,fortemente critico verso il governo Netanyahu, ad averla appoggiata dopo le sue dichiarazioni in favore della soluzione del conflitto israelo-palestinese attraverso la formula ‘due popoli per due stati’ uno ebraico e uno arabo, che la Tlaib aveva posto al centro della sua campagna elettorale. Garantitasi la nomina, ecco la sorpresa, che ha costretto JStreet, perdendo la faccia, a fare marcia indietro.
Rashida Tlaib ha rivelato il suo vero pensiero, rilasciando una dichiarazione in cui chiedeva al governo americano di sospendere gli aiuti militari a Israele e abbandonare la proposta dei due popoli per due stati, per sostituirla con un solo Stato chiamato Palestina, nel quale sarebbero vissuti con uguali diritti ebrei e arabi ecc. ecc. L’ideologia pacifista, la sottovalutazione della minaccia rappresentata dai vicini arabi alla sicurezza di Israele, ignorare l’importanza che ha nell’islam la parola “ taqiyah”che legittima la menzogna, ha costretto JStreet alla brutta figura di una ritirata che, ci auguriamo, ne minerà la credibilità per lungo tempo. Dal canto suo, La Tlaib, priva del sostegno degli ebrei di sinistra, preme l’acceleratore sulla tesi opposta: nella spazzatura due stati per due popoli – e fin qui nulla di nuovo, a buttarla nel cestino ci aveva già provveduto Arafat - a posto un solo Stato che si chiamerà Palestina. Aspettiamo novembre per vedere quale risultato avrà ottenuto la dissennata politica di JStreet.