Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.
Yemen: 2400 bambini uccisi in 3 anni, ma non interessano a nessuno A differenza di quelli di Gaza, sfruttati e strumentalizzati dai terroristi di Hamas
Testata: Il Sole 24 Ore Data: 11 agosto 2018 Pagina: 10 Autore: la redazione del Sole24Ore Titolo: «L'Unicef: in Yemen dal 2015 uccisi 2.400 bambini»
Riprendiamo dal SOLE24ORE di oggi, 11/08/2018, a pag.10, la breve "L'Unicef: in Yemen dal 2015 uccisi 2.400 bambini".
Come abbiamo riportato ieri (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=71664), l'Arabia Saudita accusa i terroristi Houthi filo-iraniani che operano in Yemen della stessa pratica messa in atto da sempre dai terroristi arabi palestinesi: utilizzare civili e soprattutto bambini come scudi umani.
Se ile stragi di bambini invece che in Yemen fossi fossero verificate a Gaza, la notizia sarebbe stata su tutte le prime pagine dei quotidiani mondiali, con accuse di ogni genere contro lo Stato ebraico. Si tratta invece di un conflitto tra Arabia Saudita e terroristi sciiti ed è impossibile approfittare dell'occasione per demonizzare Israele, interessa quindi molto poco...
Ecco la breve:
Yemen 2018
Dal 2015 quasi 2.400 bambini sono stati uccisi, più di 3.600 feriti e migliaia di vite innocenti sono state danneggiate o distrutte in Yemen. Gli attacchi contro ospedali, scuole e infrastrutture sono all'ordine del giorno. È la denuncia dell'Unicef all'indomani della strage di bambini nel Paese in guerra con l'Arabia Saudita «Il terribile attentato a un autobus di Saada che, secondo quanto riferito, ha ucciso e mutilato decine di bambini, segna un livello davvero basso nella brutale guerra del Paese. La questione ora - ha dichiarato il direttore generale dell'Unicef, Henrietta Fore - è se sarà anche un punto di svolta, il momento che deve finalmente spingere le parti in conflitto, il Consiglio di Sicurezza dell'Onu e la comunità internazionale, a fare ciò che è giusto peri bambini e porre fine a questo conflitto». Il perdurare del conflitto, i ripetuti attacchi e le restrizioni di accesso dovute all'insicurezza e alla violenza ostacolano anche la capacità dell'Unicef di raggiungere i più bisognosi, tra cui 11 milioni di bambini che necessitano di assistenza umanitaria. Nelle ultime settimane, un impianto idrico e un centro igienico-sanitario a Hodeida, supportati dall'Unicef sono stati attaccati e gravemente danneggiati.
Per inviare al Sole24Ore la propria opinione, telefonare: 02/30221, oppure cliccare sulla e-mail sottostante