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Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
14.06.2018 Università di Torino: il gioco ignobile per distruggere virtualmente Israele
Commento di Paolo Coccorese

Testata: Corriere della Sera
Data: 14 giugno 2018
Pagina: 1
Autore: Paolo Coccorese
Titolo: «Israele come il Risiko, è polemica»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA - TORINO di oggi, 14/06/2018, a pag. 1, con il titolo "Israele come il Risiko, è polemica", il commento di Paolo Coccorese.

Un gioco in cui è possibile distruggere virtualmente Israele: è l'ultimo ritrovato di due docenti dell'Università di Torino, Andrea Alonge e Riccardo Fassone, che fomenta l'odio verso Israele.

Ecco il pezzo:

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Andrea Alonge, Riccardo Fassone, docenti, poveri studenti!

 

 L’obiettivo è lanciare prima possibile sul mercato questo war game: un po’ Risiko e un po’ gioco di ruolo. Magari negli Stati Uniti, dove la comunità ebraica potrebbe non apprezzare uno dei due finali previsti in Eretz Israel, gioco inventato dai professori del Dams, Andrea Alonge e Riccardo Fassone. Riproduzione ludica della genesi politica e bellica di Israele, dalla dichiarazione Balfour del 1917 alla guerra arabo-israeliana del 1948. Nel war game è possibile cancellare a colpi di dadi lo Stato della stella di David dai libri di storia. «Non si gioca con il sangue di un conflitto ancora d’attualità», è la critica lanciata dagli studenti contro il progetto di ricerca presentato per la prima volta nella sede di Palazzo Nuovo. Dove, però, la carta imprevisto più temuta per chi gioca con i coloni non sono i tank degli arabi. Ma quella Olocausto che taglia il maggior numero di pedine.

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lettere@corriere.it

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