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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Il Foglio Rassegna Stampa
12.06.2018 Bds in Europa: Valencia adotta il boicottaggio in stile nazista
Seguendo altre città in Norvegia, Islanda, Inghilterra

Testata: Il Foglio
Data: 12 giugno 2018
Pagina: 3
Autore: la redazione del Foglio
Titolo: «Merci israeliane radioattive»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 12/06/2018, a pag. 3, l'editoriale "Merci israeliane radioattive".

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Era già successo. Aveva iniziato il Consiglio comunale di Trondheim, la seconda città norvegese, che aveva approvato una mozione che chiede ai residenti di boicottare personalmente i beni israeliani. Poi la decisione della capitale dell’Islanda, Reykjavík, che ha adottato una mozione per boicottare i prodotti israeliani. E’ lo “Zionistfrei”, sono le città europee che, simbolicamente almeno all’inizio, annunciano l’ado - zione del boicottaggio delle merci israeliane. E’ un fenomeno importante anche in Inghilterra, dove alcuni consigli comunali sono stati assolti da un tribunale dall’accusa di antisemitismo dopo aver imposto boicottaggi su merci israeliane. Si tratta del Leicester City Council, dello Swansea City Council e di Gwynedd. O come la città irlandese di Kinvara, diventata “Israel free”. Le merci israeliane scompaiono da città importanti, come Leicester, la decima più grande del Regno Unito. Adesso una simile decisione arriva dalla Spagna. La terza città del paese, Valencia, ha appena votato il boicottaggio di Israele e il leader del terzo partito spagnolo ha definito lo stato ebraico un “paese criminale e illegale”. Si tratta di Pablo Iglesias Turrión, leader di Podemos, un partito che ha ricevuto fondi dall’Iran e da ridenti democrazie sudamericane come il Venezuela. Poco prima, Valencia si era definita una “zona libera dalla apartheid israeliana”. Il boicottaggio delle merci israeliane, le uniche merci in Europa sottoposte a questo odioso ostracismo settario e razzista mentre si stendono tappeti rossi alle merci iraniane che dovevano restare sotto sanzione, indica un rogo soffice. Per adesso, questo rogo non è in grado di mandare in fumo l’interscambio fra Europa e Israele, che ha nel Vecchio continente il primo partner commerciale. Ma sarebbe un errore ignorare la famosa aria che tira. E questa porta con sé nuvole nere, turpi, antisemite, razziste, che fanno del rogo dei simboli una manifestazione della “giustizia”. E’ nazismo.

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