venerdi 19 dicembre 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Luce nel buio del tunnel. Come gli ostaggi a Gaza celebravano Hanukkah 13/12/2025

Un filmato recuperato dall’esercito israeliano durante le operazioni nella Striscia di Gaza mostra sei ostaggi israeliani mentre cercano di accendere le candele della festa di Hanukkah in un tunnel con scarso ossigeno. I sei ostaggi sono Hersh Goldberg-Polin, 23 anni, Eden Yerushalmi, 24 anni, Ori Danino, 25 anni, Alex Lobanov, 32 anni, Carmel Gat, 40 anni, e Almog Sarusi, 27 anni. Il filmato risale al dicembre 2023. Otto mesi dopo, il 29 agosto 2024, all’approssimarsi delle Forze di Difesa israeliane al tunnel sotto il quartiere di Tel Sultan, a Rafah (Striscia di Gaza meridionale), tutti e sei gli ostaggi furono assassinati con un colpo alla testa dai terroristi palestinesi.



Clicca qui






La Repubblica Rassegna Stampa
03.04.2018 Gaza: la versione della Repubblica è quella di Gideon Levy
Nel commento fazioso di Marco Ansaldo

Testata: La Repubblica
Data: 03 aprile 2018
Pagina: 14
Autore: Marco Ansaldo
Titolo: «I morti salgono a 18 polemiche in Israele sull’uso della forza»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 03/04/2018, a pag. 14, con il titolo "I morti salgono a 18 polemiche in Israele sull’uso della forza", il commento di Marco Ansaldo.

Marco Ansaldo riprende come unica versione dei fatti al confine della Striscia di Gaza quella di Gideon Levy, giornalista dalle idee estreme e antisionista, contrario cioè all'esistenza di uno Stato ebraico. Di conseguenza il commento è fazioso, unilaterale e parziale. Ancora un pessimo articolo sulla Repubblica contro Israele.

Ecco l'articolo:

Immagine correlataImmagine correlata
Marco Ansaldo       Gideon Levy

Immagine correlata
Terroristi di Hamas a Gaza

La penna corrosiva di Gideon Levy, uno dei giornalisti più noti di Israele, molto ammirato e molto avversato, ha mostrato quanto Israele sia diviso sul massacro di 18 palestinesi (un altro ferito è morto ieri. Nella foto in alto i funerali di una vittima) venerdì a Gaza, dopo le proteste e gli attacchi con molotov e sassi lanciati verso i militari schierati oltre la barriera di sicurezza. Il giorno dopo la durissima reazione dei soldati, Haaretz, il giornale che rappresenta l’anima liberal (e minoritaria) del Paese, titolava un suo articolo “Le Forze di massacro israeliane”, mutuandolo dall’acronimo Forze di Difesa israeliane. Levy scriveva: «Gli spari al confine di Gaza mostrano ancora una volta che l’uccisione di palestinesi è accettata in Israele in modo più leggero dell’uccisione di zanzare». E che «non c’è niente di più economico in Israele del sangue palestinese». All’articolo di Haaretz replicava prima il ministro per gli Affari strategici, Gilad Erdan, appartente al Likud (il partito nazionalista liberale e conservatore), che accusava il giornalista di adottare la narrativa di Hamas, l’organizzazione radicale palestinese a capo della Striscia di Gaza. Poi era la volta di un parlamentare del Likud, Yoav Kisch, ex pilota delle Forze armate, a inviare a Levy un’altra lettera affermando che quel titolo sarebbe stato usato dai peggiori nemici di Israele. Nel frattempo, il quotidiano Yedioth Ahronot ha intervistato gli ultimi sei capi del Mossad, il servizio segreto esterno dello Stato ebraico. Tutti quanti hanno concordato sulla necessità che Israele faccia di più per la pace con i palestinesi.

 

 

Per inviare la propria opinione alla Repubblica, telefonare 06/49821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


rubrica.lettere@repubblica.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT