Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 23/03/2018, a pag. 21, la breve "Attacco al premier, 'morto l'autore' ".
Per una volta, scrivendo dei conflitti tra le fazioni arabe palestinesi, Avvenire non dà la colpa a Israele. Il conflitto tra Hamas e Fatah, però, viene edulcorato, senza ricordare decenni ormai di conflitto interno sanguinoso. Per cogliere la complessità degli scenari in Medio Oriente, invece, sarebbe necessario partire dalla conflittualità interetnica e intertribale, ma anche tra tribù ed etnie differenti, all'interno del mondo arabo.
Ecco l'articolo:
La "soluzione a due Stati" di Hamas e Fatah
Le forze di sicurezza di Hamas hanno ucciso il principale sospettato per l'attentato contro il premier dell'Autorità palestinese, Rami Hamdallah (che è rimasto illeso), avvenuto durante la sua visita la settimana scorsa nella Striscia di Gaza. Hamas ha lanciato un vasta operazione, istituendo anche decine di posti di blocco in tutta l'enclave palestinese, per rintracciare l'uomo, che era stato identificato in Anas Abu Hussa, di circa 30 anni, appartenente a un clan beduino che vive nel nord della Striscia. Il blitz è scattato ieri mattina nel campo profughi di Nusseirat. Anas Abu Hussa è morto in seguito alle ferite riportate nell'operazione, in cui sono rimasti uccisi anche un suo complice e due agenti dei servizi di sicurezza di Hamas. Un altro presunto complice è stato catturato. Il tentativo di assassinio del primo ministro palestinese, avvenuto il 13 marzo mentre entrava a Gaza per una «visita storica» (durata poi solo un paio d'ore), ha rappresentato un duro colpo al processo di riconciliazione in corso tra l'Autorità nazionale palestinese, che governa in Cisgiordania ed è rappresentata dal presidente Abu Mazen, e il gruppo Hamas, che controlla la Striscia di Gaza. Lunedì Abu Mazen aveva accusato Hamas di essere responsabile dell'esplosione. Ma il movimento islamista si è sempre detto estraneo all'accaduto, dichiarando l'impegno a consegnare i responsabili alla giustizia L'Anp ha lamentato di essere stata tenuta all'oscuro delle indagini condotte a Gaza da Hamas. Il generale Mohammad Mansur, un dirigente del ministero degli Interni palestinese, ha negato che Hamas abbia inoltrato al suo ufficio informazioni sull'andamento dell'inchiesta. Il governo di Hamdallah ha inoltre accusato Hamas di diffondere «scenari contraddittori e illusori, che nemmeno si conciliano con la logica». Secondo l'Anp, è sospetta la rapidità con cui Hamas ha indicato un sospetto. Due giorni dopo il fallito attentato, il premier palestinese Rami Hamdallah ha partecipato a Roma alla Conferenza ministeriale straordinaria dei Paesi donatori dell'Unrwa, l'agenzia dell'Onu per i profughi palestinesi. I donatori hanno promesso di coprire i 100 milioni di dollari di disavanzo di cui soffre l'agenzia. Un'importante boccata di ossigeno, di cui beneficeranno i palestinesi di Cisgiordania come quelli della Striscia di Gaza.
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