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Riprendiamo dal BOLLETTINO della Comunità ebraica di Milano, a pag. 8, con il titolo "L'Iran e lo shopping di armi chimiche. L'Anp e la bufala dei pozzi avvelenati... perché questo silenzio stampa?", l'analisi di Angelo Pezzana.
1. Il generale di brigata iraniano Hosseini Salami ha dichiarato che in Libano ci sono 100.000 missili puntati su Israele ‘quel maledetto punto nero sulle mappe geografiche’. Qualcuno l’ha letto su qualche giornale? In più l’Iran sta cercando di procurarsi in Germania la tecnologia per produrre armi chimiche. Obama aveva dichiarato dopo la firma dell’Accordo sulla sospensione delle sanzioni all’Iran (luglio 2015) “Teheran non avrà la bomba atomica. Se violerà l’accordo le sanzioni verranno ripristinate”. Parole al vento?
2. L’Anp non riconosce Israele quale Stato degli ebrei: è credibile quale partner per fare la pace? Abu Mazen davanti al Parlamento Europeo accusa Israele di avvelenare i pozzi e riceve una ‘standing ovation’. Non uno solo dei deputati che gli abbia gridato al microfono quello che meritava, nemmeno fra gli italiani. Avevo letto anni fa che esisteva una associazione trasversale al PE di deputati italiani ‘amici di Israele’, segni di vita non ne ha mai dati, che sia giunto il momento di crearne una vera? Ah, dimenticavo, a chi verrà in mente di crearla, vista la ‘standing ovation’ ? 3. La Palestina non è uno Stato, ma è presente come osservatore con possibilità di intervenire in tutte le sedi internazionali (Onu,Ue,PE, ecc.). In più dispone di rappresentanze diplomatiche in moltissime capitali, Italia inclusa, i cui costi sono pagati dagli stati ospiti. Non ambasciate, ma con la stessa funzione. I kurdi, che un popolo lo sono davvero e uno Stato lo meriterebbero, niente, nessuno li aiuta. Non sarà che il loro torto è essere amici di Israele, una colpa che li priva di qualsiasi solidarietà internazionale. In più, a differenza di quanto avviene nei paesi circostanti, non vogliono fare guerra a nessuno, soltanto vivere in pace nella loro terra ancora divisa. Le democrazie non provano vergogna? Per inviare la propria opinione al Bollettino, cliccare sulla e-mail sottostante bollettino@tin.it |
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