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Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele 06/04/2025

Jordan Peterson intervista Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele
Video con sottotitoli italiani a cura di Giorgio Pavoncello

Jordan B. Peterson intervista il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sulla storia di Israele e sul diritto degli ebrei alla loro terra ancestrale, la Terra d'Israele, situata tra il fiume Giordano e il Mar Mediterraneo. Questa è la risposta alla narrazione falsa araba e alla loro assurda rivendicazione della terra di Israele, la patria del popolo ebraico da tempo immemorabile. La risposta a qualsiasi rivendicazione araba su una terra che chiamano "Palestina". La terra di Israele, che hanno invaso, non è mai stata terra araba e non sarà mai loro.



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Rassegna Stampa
24.01.2016 Roahani a Roma: L'Italia parli chiaro
L'Ambasciatore Naor Gilon intervistato da Giuseppe Marino

Testata:
Autore: Giuseppe Marino
Titolo: «L'Iran è pericoloso: sul suo antisemitismo l'Italia parli chiaro»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 24/01/2016, a pag.11, con il titolo " L'Iran è pericoloso: sul suo antisemitismo l'Italia parli chiaro ", l'intervista di Giuseppe Marino all'Ambasciatore d'Israele in Italia Naor Gilon.


Naor Gilon    

     Immagine correlata 
Festival a Teheran delle vignette negazioniste della Shoah      

Dal ritorno dell'Eni a Teheran alla chance di vendere auto a 80 milioni di iraniani. La visita del presidente iraniano Rohani a Roma è stata preceduta da un fiorire di rosee prospettive di business per l'Italia, come l'appalto per tirar su tre ospedali assegnato al costruttore Pessina. Roma è storicamente un partner importante, i contatti con la Repubblica islamica non si sono mai interrotti e non è un caso che sia il primo Paese europeo visitato da Rohani dopo la fine delle sanzioni.
Ma la sosta romana, per una singolare concidenza, avviene proprio alla vigilia del Giorno della Memoria. E la visita, che prevede incontri con Renzi e Mattarella ma anche con il Papa, inquieta non poco l'alleato israeliano che vuole metterci sull'avviso: «Siamo pragmatici, capiamo perché il vostro governo valuti opportuno di riaprire i rapporti - dice l'ambasciatore a Roma, Naor Gilon - ma l'Italia, come tutto l'Occidente, non può fidarsi totalmente dell'Iran».
Ambasciatore, quale pensa che possa essere il rischio?
«L'Iran è ancora una minaccia. Il grande rischio trascurato dell'accordo sul nucleare è che toglie le sanzioni senza porre alcuna condizione su tutte le altre loro politiche inaccettabili: violazioni dei diritti umani, interferenze nella politica dei Paesi vicini, dal Libano allo Yemen, volontà di distruggere Israele».
L'America rivendica la riapertura del dialogo come un successo.
«Per ammissione degli stessi Stati Uniti l'accordo serve solo a rinviare la questione nucleare di dieci-quindici anni. Per i tempi della politica iraniana un lasso di tempo come questo non è certo un problema. E ora che hanno ottenuto l'obiettivo che si erano prefissi, cancellare le sanzioni, su tutti gli altri temi metteranno alla prova in continuazione le reazioni dell'Occidente. Hanno già cominciato testando nuovi missili balistici. Di fronte alle contestazioni, risponderanno che non sono terni compresi nell'accordo sul nucleare».
Però l'Iran ora sta aiutando l'Occidente contro l'Isis
«Un altro grande errore: pensare che l'Iran sciita possa essere parte della soluzione contro l'instabilità in un Paese sunnita. L'instabilità è un obiettivo della politica regionale di Teheran, perseguito attraverso i propri emissari, Hezbollah in Libano, gli Houthi in Yemen».
La visita di Rohani in Italia può diventare un problema nelle relazioni tra Italia e Israele?
«Siamo Paesi amici. I rapporti sono buoni anche con il governo attuale, ma a volte ci vogliono segnali concreti, oltre che le dichiarazioni di principio».
Secondo voi che segnale dovrebbe dare il governo Renzi in occasione di questa visita?
«Nessuno contesta il diritto a concludere affari e contratti, ma non vanno dimenticati gli altri temi, come il rispetto dei diritti umani da parte dell'Iran. Rohani arriva a Roma alla vigilia della Giornata della memoria, mentre nel suo Paese, come ogni anno, viene bandito un concorso con premi in denaro per la migliore vignetta che prende in giro l'Olocausto. Sarebbe giusto che il governo italiano prendesse una posizione pubblica, non nel chiuso delle stanze, su almeno uno dei tanti terni che l'accordo sul nucleare non ha nemmeno scalfito».

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