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Riprendiamo dalla STAMPA - Torino di oggi, 23/09/2015, a pag. 60, l'articolo "Attori palestinesi per l'Amleto di Vacis", di Emanuela Minucci. Il Teatro Stabile di Torino ha deciso di produrre, per la prossima stagione teatrale, lo spettacolo "Amleto a Gerusalemme", firmato da Gabriele Vacis e Marco Paolini. Il debutto è previsto il 29 marzo 2016 alle Fonderie Limone di Moncalieri (TO). Si tratta di un'opera che non vuole rendere ragione alcuna alla complessità della capitale di Israele, portando in scena esclusivamente la lettura palestinese dell'attualità della regione. Ma soprattutto, è un'opera che porta in scena la domanda di Amleto, "Essere o non essere?", e la riferisce agli arabi palestinesi di oggi. Una scelta vergognosa, perché sarà Israele a essere incolpato della condizione degli arabi palestinesi, una condizione di cui gli arabi palestinesi dovrebbero attribuire responsabilità soltanto a se stessi, ai loro leader, al largo sostegno al terrorismo, all'antisemitismo ufficioso e ufficiale, alla debordante corruzione, al familismo di stampo mafioso, al parassitismo nei confronti degli ingenti aiuti internazionali. Ecco l'articolo:
Il ministero degli Esteri ha concesso ieri il proprio patrocinio al progetto internazionale del Teatro Stabile «Amleto a Gerusalemme». Il «sì» convinto del ministro Paolo Gentiloni è arrivato al termine di un vertice ai margini del Prix Italia alla Rai di via Verdi. A incontrare il titolare della Farnesina, il neo-presidente Lamberto Vallarino Gancia, il direttore Filippo Fonsatti e quello artistico Mario Martone. Il progetto prenderà il via a novembre e si articolerà attraverso una serie di laboratori in Israele con giovani attori palestinesi. A questa prima fase seguirà, dal febbraio 2016, un’impegnativa serie di prove nel campus teatrale delle Fonderie Limone di Moncalieri. Quindi, l’Amleto palestinese firmato dall’inedita coppia Gabriele Vacis e Marco Paolini debutterà, in prima nazionale, il 29 marzo 2016, sempre alle Fonderie Limone. Prodotto dal Teatro Stabile di Torino, sarà protagonista di una lunga tournée in Italia che si concluderà a maggio. Il ministro ha assicurato al progetto il sostegno da parte della Cooperazione Italiana allo Sviluppo per rendere possibile la rappresentazione dello spettacolo anche a Gerusalemme e in Medio Oriente, giudicando il progetto un utile strumento di dialogo e confronto tra civiltà e popoli nel nome del teatro, dell’arte e della cultura.
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